Nevio Orlandi allenatore Barletta Calcio
Nevio Orlandi allenatore Barletta Calcio
Calcio

Barletta, quale futuro per mister Orlandi?

Il mister critica l'atteggiamento mentale della squadra, è finita l'empatia?

All'indomani di una domenica come quella appena trascorsa con la notizia dell'abbandono del presidente Tatò che rende il futuro del Barletta calcio a tinte cupe, appare difficile parlare di calcio eppure bisogna farlo e facendolo si scopre anche che tutto ciò che accade attorno al pianeta biancorosso è legato a doppio filo.

Orlandi sventola bandiera bianca?
Nell'immediato post-partita del "Torre", che, curiosamente 6 mesi dopo il capitombolo del 7 aprile scorso rappresenta ancora una volta il punto di non ritorno per la squadra biancorossa, le dichiarazioni di mister Orlandi sono di quelle che lasciano davvero interdetti: "Non abbiamo praticamente giocato, la Paganese ha fatto molto di più, vincendo soprattutto dal punto di vista mentale. La gara di Coppa Italia ha inciso ma fino a un certo punto: avevamo meno energie, ma è stato il nostro atteggiamento mentale a non piacermi. Si è sentita la mancanza di Allegretti in mezzo al campo: è il faro della squadra, colui che con un'invenzione può cambiare la partita. La squadra, al di là di questo, non ha creato nessun pericolo: non ci si può permettere di affrontare così una partita contro un avversario del nostro livello". In pratica, è come se il mister sventolasse bandiera bianca puntando il dito contro la forma fisica della squadra e contro l'atteggiamento mentale di essa, di cui però è bene ricordarlo, è lui stesso ad essere responsabile. Già qualche settimana fa era circolato nell'ambiente il dubbio che la mancanza di stimoli e obiettivi reali potesse portare ad un appiattimento ed allora è anche compito dell'allenatore dare la scossa alla squadra ma a questo punto, tenendo sempre conto di tutte le difficoltà e della rosa striminzita, viene il sospetto che tra il mister e la squadra non ci sia più empatia.

3-5-2, 3-4-3 il risultato non cambia: si segna poco e si subisce molto
Altro leit motiv di queste prime settimane di campionato in salsa biancorossa è stato: "Non è importante il modulo, ma l'atteggiamento mentale e la volontà di fare le due fasi tutti insieme". In effetti, questa frase trova conferma da quanto accaduto nelle ultime quattro partite laddove il Barletta si è schierato rispettivamente con il 3-4-3 (5-4-1 in fase difensiva) e con il 3-5-2 subendo 6 reti e realizzandone solo 2 nella sfida con il L'Aquila. Oltre all'ormai iper dibattuto problema dell'attacco ciò che balza agli occhi è la difficoltà della difesa che era stato il simbolo della risalita che lo scorso anno aveva portato alla salvezza e che invece quest'anno non riesce ad essere impermeabile rappresentando al meglio l'emblema di una squadra che proprio non riesce ad invertire realmente la tendenza di questo campionato, nonostante i due pareggi con Lecce e L'Aquila avessero acceso qualche timida speranza in tutto l'ambiente. Domenica prossima al "Puttilli" arriverà la corazzata Perugia ed in questa situazione, societaria e tecnica, gli auspici non possono essere certamente dei migliori.

[Adriano Antonucci]
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