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Calcio
Barletta Calcio, slitta il summit Tatò-Martino-Orlandi
Anche ieri contestazione della piazza, si attendono novità?
Barletta - giovedì 3 aprile 2014
"Tutto cambia affinchè nulla cambi?" Probabilmente Tomasi da Lampedusa non pensava al Barletta Calcio e tantomeno alla Puglia quando scriveva Il Gattopardo, ma i suoi versi tornano alla mente guardando l'accaduto di queste ore in casa biancorossa. Nella serata di ieri era attesa una riunione, anticipata ad Amica 9 dal presidente Roberto Tatò, che avrebbe lasciato preludere a decisioni dirimenti sul futuro del direttore generale Gabriele Martino e dell'allenatore Nevio Orlandi, ma il summit con conseguenti aggiornamenti sarebbe slittato di 24 ore. Sul piatto della bilancia una classifica in "rosso", con appena 21 punti in cascina dopo 30 partite, una tabella di marcia venuta meno e non rispettata in particolare nelle declinazioni dei termini "crescita" e "valorizzazione", usati e abusati dalle parti di via Vittorio Veneto negli ultimi mesi, e un monte-ingaggi elevato per la categoria, soprattutto in tempi di riduzione dei costi ventilati da novembre in poi dal numero uno del sodalizio biancorosso.
Anche nella giornata di ieri, intanto, sono proseguite le civili contestazioni dei tifosi biancorossi a carico dello staff tecnico, in nuce ai "mali" di una stagione condita da 15 sconfitte e dall'umiliante 1-6 interno contro il Benevento: l'allenamento, con i supporters di casa confinati in curva sud, si è concluso davanti agli occhi degli agenti del locale Commissariato di Polizia, chiamati a garantire una sicurezza che non è sembrata in discussione. In campo intanto la squadra resta specchio delle crepe tecniche e societarie, al netto però di stipendi puntualmente e lautamente pagati: da salvare c'è ormai poco o nulla, con l'unico obiettivo messo in palio dalla stagione in questa a-cefala Lega Pro- i playoff- ormai irraggiungibile da tempo, ma un segnale è chiesto a gran voce da una piazza stanca, a tratti anestetizzata. Tutti elementi sul tavolo anche oggi, unitamente al peso degli ingaggi di staff (in scadenza a giugno) e Martino (ieri a Milano e legato da un contratto pluriennale) che avrà peso anche per chi vorrà sedersi al tavolo delle trattative per un eventuale passaggio societario: Tatò ha ormai lanciato l'appello alla piazza spiegando di non pretendere un centesimo per il pacchetto azionario, ma restano infatti da assumersi «obbligazioni e contratti in essere». E per una squadra ormai terz'ultima da due anni, ogni fattore viene soppesato.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Anche nella giornata di ieri, intanto, sono proseguite le civili contestazioni dei tifosi biancorossi a carico dello staff tecnico, in nuce ai "mali" di una stagione condita da 15 sconfitte e dall'umiliante 1-6 interno contro il Benevento: l'allenamento, con i supporters di casa confinati in curva sud, si è concluso davanti agli occhi degli agenti del locale Commissariato di Polizia, chiamati a garantire una sicurezza che non è sembrata in discussione. In campo intanto la squadra resta specchio delle crepe tecniche e societarie, al netto però di stipendi puntualmente e lautamente pagati: da salvare c'è ormai poco o nulla, con l'unico obiettivo messo in palio dalla stagione in questa a-cefala Lega Pro- i playoff- ormai irraggiungibile da tempo, ma un segnale è chiesto a gran voce da una piazza stanca, a tratti anestetizzata. Tutti elementi sul tavolo anche oggi, unitamente al peso degli ingaggi di staff (in scadenza a giugno) e Martino (ieri a Milano e legato da un contratto pluriennale) che avrà peso anche per chi vorrà sedersi al tavolo delle trattative per un eventuale passaggio societario: Tatò ha ormai lanciato l'appello alla piazza spiegando di non pretendere un centesimo per il pacchetto azionario, ma restano infatti da assumersi «obbligazioni e contratti in essere». E per una squadra ormai terz'ultima da due anni, ogni fattore viene soppesato.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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