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Calcio
Allegretti: «Seguo sempre il Barletta, purtroppo i fatti mi stanno dando ragione»
L'ex capitano biancorosso commenta ai nostri microfoni il presente
Barletta - giovedì 10 aprile 2014
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E' andato via con eleganza a fine gennaio, ma l'eco del suo addio è ancora fresco, a 70 giorni di distanza. L'ex capitano del Barletta Calcio, Riccardo Allegretti, dopo i saluti di rito e i bilanci dello scorso inverno, quando freschi erano l'addio (forzato) e il divorzio con il club di via Vittorio Veneto dopo 14 mesi intensi di amore e grandi risultati sportivi, su tutti la salvezza del 2 giugno, infine la partenza tribolata e tanto respinta dal giocatore meneghino. A prescindere da un "ok medico" di beckettiane sembianze, che non avrebbe più vestito la maglia della Disfida era chiaro da tempo. Oggi è a Monza, e si è espresso ai nostri microfoni tra passato, presente e futuro biancorosso Barletta:
Riccardo, come sta andando a Monza? E come stai seguendo il Barletta?
«Tutto benissimo, siamo nella Lega Pro unica matematicamente e inoltre siamo in finale di Coppa Italia Lega Pro, dove affronteremo la Salernitana: ho un piccolo problema muscolare che mi ha impedito di essere in campo domenica, ma spero di esserci. Seguo il Barletta sentendo qualche ex compagno, sono rimasto legato alla piazza e seguo con molta attenzione le vicende in Puglia. Mi ha colpito quello che è successo dopo la partita di Pontedera: la cosa fondamentale è che Fabrizio (Di Bella, ndr) stia bene, sono rimasto dispiaciuto nel leggere delle tante accuse fatte sui media nazionali a carico della tifoseria e dell'ambiente. In realtà Barletta è molto di più, è una bella piazza dove giocare a calcio, assolutamente non maleducata come è stata dipinta. E' una città civile, dove si può lavorare, con tifosi che ti sostengono e che quest'anno hanno sopportato tante delusioni».
Gli ultimi 10 giorni a Barletta hanno visto l'1-6 con il Benevento, gli addii di Martino e Orlandi, la promozione di Carrara e i fatti di Pontedera. Come hai vissuto da spettatore questa escalation di avvenimenti?
«Alla fine purtroppo sta accadendo quello che avevo detto e mi sentivo qualche mese fa. Si è arrivati a questo punto, ma si poteva agire molto prima: i fatti e i comportamenti del dg Martino erano sotto gli occhi di tutti, e lo sono stati fino a qualche giorno fa. Si poteva vivere una bella stagione: la contestazione del 6-1 è stato frutto della delusione di una piazza che ha assistito quasi con impotenza a un'annata paradossale. I tifosi sono stati raramente presi in considerazione. Non sta a me dire se serviva intervenire prima, ma sicuramente l'andamento del campionato è stato frutto del cattivo operato del direttore e del suo entourage. Sono rimasto sorpreso del fatto che sia rimasto Carrara, che è chiaro che sia un uomo di Martino. Probabilmente si poteva anche scegliere Di Leo: all'interno dello staff era chiara la divisione tra Martino, Orlandi, Mondilla e Carrara da un lato e Di Leo e Nanula dall'altra. La scelta di tenere Carrara mi ha stupito».
Quanto è lontano il 2 giugno 2013?
«Sembra passata un'eternità, in effetti. Sinceramente mi porto quel giorno nel mio cassetto dei ricordi tra le memorie più belle: ricordo le scene di gioia tra tifosi, noi calciatori, il presidente, era tutto perfetto. Di Barletta mi resta questo ricordo particolarmente positivo».
E con i tifosi, sei ancora in contatto?
«Quello mi fa piacere, vedo che su Facebook qualcuno ha ancora foto di me con la maglia del Barletta: evidentemente hanno capito che dicevo la verità. Si è levato quello che poteva dare fastidio, Martino ha agito in questo modo. Io ero stato anche accusato di aver rilasciato commenti sbagliati dopo la sconfitta con il Prato, ora credo che anche chi riteneva che avessi sbagliato ha purtroppo avuto dimostrazione del fatto che dicevo la verità: forse è per questo che sono apprezzato».
Intanto il futuro societario è un rebus. E quello di Allegretti? Potrebbe essere di nuovo a Barletta?
«Al Barletta auguro di andare avanti e continuare a fare calcio a livello professionistico. Spero che intervenga qualcuno che possa garantire perlomeno l'iscrizione al campionato e riportare entusiasmo. In città ci tornerò in estate: mi sono trovato molto bene e ci tornerò per qualche giorno con mia moglie e le mie due bambine, ho qualche amico da salutare. Del mio futuro non so dirti nulla di preciso ora: io sono molto realista, al momento vado in scadenza a giugno con il Monza, c'è stato qualche cenno per il rinnovo, ma non ho certezze. In futuro vediamo, tutte le porte sono aperte».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Riccardo, come sta andando a Monza? E come stai seguendo il Barletta?
«Tutto benissimo, siamo nella Lega Pro unica matematicamente e inoltre siamo in finale di Coppa Italia Lega Pro, dove affronteremo la Salernitana: ho un piccolo problema muscolare che mi ha impedito di essere in campo domenica, ma spero di esserci. Seguo il Barletta sentendo qualche ex compagno, sono rimasto legato alla piazza e seguo con molta attenzione le vicende in Puglia. Mi ha colpito quello che è successo dopo la partita di Pontedera: la cosa fondamentale è che Fabrizio (Di Bella, ndr) stia bene, sono rimasto dispiaciuto nel leggere delle tante accuse fatte sui media nazionali a carico della tifoseria e dell'ambiente. In realtà Barletta è molto di più, è una bella piazza dove giocare a calcio, assolutamente non maleducata come è stata dipinta. E' una città civile, dove si può lavorare, con tifosi che ti sostengono e che quest'anno hanno sopportato tante delusioni».
Gli ultimi 10 giorni a Barletta hanno visto l'1-6 con il Benevento, gli addii di Martino e Orlandi, la promozione di Carrara e i fatti di Pontedera. Come hai vissuto da spettatore questa escalation di avvenimenti?
«Alla fine purtroppo sta accadendo quello che avevo detto e mi sentivo qualche mese fa. Si è arrivati a questo punto, ma si poteva agire molto prima: i fatti e i comportamenti del dg Martino erano sotto gli occhi di tutti, e lo sono stati fino a qualche giorno fa. Si poteva vivere una bella stagione: la contestazione del 6-1 è stato frutto della delusione di una piazza che ha assistito quasi con impotenza a un'annata paradossale. I tifosi sono stati raramente presi in considerazione. Non sta a me dire se serviva intervenire prima, ma sicuramente l'andamento del campionato è stato frutto del cattivo operato del direttore e del suo entourage. Sono rimasto sorpreso del fatto che sia rimasto Carrara, che è chiaro che sia un uomo di Martino. Probabilmente si poteva anche scegliere Di Leo: all'interno dello staff era chiara la divisione tra Martino, Orlandi, Mondilla e Carrara da un lato e Di Leo e Nanula dall'altra. La scelta di tenere Carrara mi ha stupito».
Quanto è lontano il 2 giugno 2013?
«Sembra passata un'eternità, in effetti. Sinceramente mi porto quel giorno nel mio cassetto dei ricordi tra le memorie più belle: ricordo le scene di gioia tra tifosi, noi calciatori, il presidente, era tutto perfetto. Di Barletta mi resta questo ricordo particolarmente positivo».
E con i tifosi, sei ancora in contatto?
«Quello mi fa piacere, vedo che su Facebook qualcuno ha ancora foto di me con la maglia del Barletta: evidentemente hanno capito che dicevo la verità. Si è levato quello che poteva dare fastidio, Martino ha agito in questo modo. Io ero stato anche accusato di aver rilasciato commenti sbagliati dopo la sconfitta con il Prato, ora credo che anche chi riteneva che avessi sbagliato ha purtroppo avuto dimostrazione del fatto che dicevo la verità: forse è per questo che sono apprezzato».
Intanto il futuro societario è un rebus. E quello di Allegretti? Potrebbe essere di nuovo a Barletta?
«Al Barletta auguro di andare avanti e continuare a fare calcio a livello professionistico. Spero che intervenga qualcuno che possa garantire perlomeno l'iscrizione al campionato e riportare entusiasmo. In città ci tornerò in estate: mi sono trovato molto bene e ci tornerò per qualche giorno con mia moglie e le mie due bambine, ho qualche amico da salutare. Del mio futuro non so dirti nulla di preciso ora: io sono molto realista, al momento vado in scadenza a giugno con il Monza, c'è stato qualche cenno per il rinnovo, ma non ho certezze. In futuro vediamo, tutte le porte sono aperte».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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