
Cronaca
Zona 167, divampa un incendio nel campo rom
Si ipotizza il trasloco della comunità stanziata da anni sul posto
Barletta - venerdì 23 gennaio 2015
23.55
Accade ancora, nonostante da molti anni si insista sulla necessità di dare una giusta sistemazione agli abitanti del campo rom della zona 167: è ancora un incendio a ricordarci che lì purtroppo delle persone hanno deciso di viverci, ai limiti assoluti della legalità. Lo scorso pomeriggio, sul tardi, è infatti nuovamente avvenuto che prendesse fuoco una delle baracche utilizzate dai nomadi come riparo per la notte.
Come si vede in foto, scatti che ci ha gentilmente concesso un nostro lettore, pare che nel momento dell'incendio non fosse presente sul posto nessuno di coloro che abitualmente vive sul posto. Sembra infatti che, in questi ultimi giorni, alcuni cittadini abbiano visto numerosi rom portare via alcuni degli oggetti più importanti ammassati nel campo in questi anni. In molti hanno ipotizzato che la comunità rom, stanziata ormai da circa dieci anni nella zona 167 di Barletta, stia scegliendo una nuova "residenza" traslocando dal campo di Barberini, anche se queste presupposizioni non chiariscono le motivazioni del piccolo incendio dello scorso pomeriggio di cui ancora non è stata attestata la causa. Nulla di certo o di ufficiale garantisce attualmente il reale spostamento della famiglia nomade verso un campo che sia organizzato e a norma di legge, ma ad oggi la zona appare sgomberata.
L'inesistenza di condizioni di sicurezza, la mancanza di igiene e la palese violazione di norme che vietano l'occupazione abusiva e il bivacco su suolo pubblico, sono solo alcune delle motivazioni per cui l'argomento campo nomadi torna alla ribalta delle cronache barlettane, aprendo numerose riflessioni e considerazioni. Tra tutte basti pensare alla condizioni in cui vivono i minori appartenenti a queste comunità, in cui all'uso quotidiano di alcool spesso si associa violenza e trascuratezza delle normali consuetudini del vivere umano. Una questione spinosa, per cui si attende da molto un incisivo intervento da parte dell'amministrazione comunale che durante lo scorso anno convocò alcune riunioni monotematiche per valutare proposte di nuova sistemazione per i nomadi. Accade a poca distanza che si intersechino questioni molto simili, quando proprio durante la scorsa giornata il sindaco Cascella sulle nostre pagine ha garantito «correttezza e rigore» in merito alle questioni riguardanti l'occupazione abusiva delle palazzine dell'ex distilleria, rivelando la propria intenzione al più celere ripristino di normalità e legalità in questioni legate ad abusi e mancato rispetto delle leggi.
Come si vede in foto, scatti che ci ha gentilmente concesso un nostro lettore, pare che nel momento dell'incendio non fosse presente sul posto nessuno di coloro che abitualmente vive sul posto. Sembra infatti che, in questi ultimi giorni, alcuni cittadini abbiano visto numerosi rom portare via alcuni degli oggetti più importanti ammassati nel campo in questi anni. In molti hanno ipotizzato che la comunità rom, stanziata ormai da circa dieci anni nella zona 167 di Barletta, stia scegliendo una nuova "residenza" traslocando dal campo di Barberini, anche se queste presupposizioni non chiariscono le motivazioni del piccolo incendio dello scorso pomeriggio di cui ancora non è stata attestata la causa. Nulla di certo o di ufficiale garantisce attualmente il reale spostamento della famiglia nomade verso un campo che sia organizzato e a norma di legge, ma ad oggi la zona appare sgomberata.
L'inesistenza di condizioni di sicurezza, la mancanza di igiene e la palese violazione di norme che vietano l'occupazione abusiva e il bivacco su suolo pubblico, sono solo alcune delle motivazioni per cui l'argomento campo nomadi torna alla ribalta delle cronache barlettane, aprendo numerose riflessioni e considerazioni. Tra tutte basti pensare alla condizioni in cui vivono i minori appartenenti a queste comunità, in cui all'uso quotidiano di alcool spesso si associa violenza e trascuratezza delle normali consuetudini del vivere umano. Una questione spinosa, per cui si attende da molto un incisivo intervento da parte dell'amministrazione comunale che durante lo scorso anno convocò alcune riunioni monotematiche per valutare proposte di nuova sistemazione per i nomadi. Accade a poca distanza che si intersechino questioni molto simili, quando proprio durante la scorsa giornata il sindaco Cascella sulle nostre pagine ha garantito «correttezza e rigore» in merito alle questioni riguardanti l'occupazione abusiva delle palazzine dell'ex distilleria, rivelando la propria intenzione al più celere ripristino di normalità e legalità in questioni legate ad abusi e mancato rispetto delle leggi.
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