
Politica
«La TARI attuale si paga sull'anno precedente al porta a porta»
«Serve chiarezza» per Pannarale che risponde al centrodestra
Barletta - lunedì 3 novembre 2014
18.02
«Mi rendo conto che la cifra di 15,3 milioni di euro, utile a coprire completamente le necessità del servizio di igiene urbana a Barletta, possa sembrare troppo alta se proposta in modo secco e acritico. Ma non si può far finta di non sapere che quella somma, di cui Bar.S.A. recepisce 10,8 milioni poiché il resto è rappresentato da altre categorie di spesa che la legge obbliga ad inserire nella Tari, per essere analizzata e compresa, va confrontata con quelle investite in altri comuni con caratteristiche simili a Barletta e parametrata alle necessità della città. Si scoprirà che si tratta di una cifra nella norma, in molti casi inferiore a quella di altre realtà urbane simili alla nostra, al di sotto della quale è evidente che non si possano offrire servizi adeguati alla copertura delle necessità di una città di circa 100.000 abitanti e di un territorio complesso». Esordisce così il Presidente Bar.S.A., prof. Luigi Pannarale, a commento della nota dei consiglieri comunali del centrodestra di Barletta.
«In questo senso – prosegue – va detto che il progetto di conferimento dei rifiuti che Bar.S.A S.p.A. ha proposto, progetto elaborato in ogni sua parte dall'azienda senza costi aggiuntivi di consulenza e di realizzazione e approvato in A.T.O., ha sostituito un precedente progetto elaborato da una società esterna, di molto più oneroso. Va dunque positivamente rimarcato che le competenze che Bar.S.A. S.p.A. è stata in grado di assicurare hanno consentito di ottenere una riduzione e non un aumento della spesa. Inoltre, nonostante tutte le spese di start-up sostenute, l'incremento del servizio di Bar.S.A. S.p.A. è stato nel 2014, di circa l'8% rispetto all'anno precedente grazie ad una complessa riorganizzazione aziendale e senza nessuna assunzione aggiuntiva. Si deve in più ribadire che i valori di tassazione previsti dalla TARI non sono predisposti da Bar.S.A. S.p.A., ma vengono proposti e approvati nel bilancio comunale.
Inoltre, il pagamento della TARI, attualmente in corso in città, non si riferisce all'anno corrente ma a quello precedente, e cioè al 2014, né, anche in questo caso, Bar.S.A. S.p.A. ha responsabilità alcuna sul livello di tassazione prevista. Proporre un'equazione "Porta a porta = più TARI", dunque, è non solo scorretto, ma non fa un buon servizio alla cittadinanza che, anzi, andrebbe invogliata a proseguire sulla strada della differenziazione della raccolta. Strada che sta già dando risultati lusinghieri, con una percentuale di raccolta attualmente al 70%, rispetto a quelli disastrosi che vedevano Barletta, all'inizio del 2014, ferma ad un preoccupante 20%. Andrebbe invece detto che il cambio di servizio, a fronte di qualche iniziale difficoltà, assolutamente normale in questi casi, darà ai cittadini benefici notevoli sia in termini di futura diminuzione della pressione fiscale, sia per il generale miglioramento della qualità della vita e dell'ambiente circostante».
«Naturalmente – aggiunge – Bar.S.A. S.p.A. e i suoi dirigenti sono come sempre disponibili a fugare qualsiasi dubbio ulteriore e a confrontarsi con chiunque desideri maggiori delucidazioni in merito alla situazione presente».
«In questo senso – prosegue – va detto che il progetto di conferimento dei rifiuti che Bar.S.A S.p.A. ha proposto, progetto elaborato in ogni sua parte dall'azienda senza costi aggiuntivi di consulenza e di realizzazione e approvato in A.T.O., ha sostituito un precedente progetto elaborato da una società esterna, di molto più oneroso. Va dunque positivamente rimarcato che le competenze che Bar.S.A. S.p.A. è stata in grado di assicurare hanno consentito di ottenere una riduzione e non un aumento della spesa. Inoltre, nonostante tutte le spese di start-up sostenute, l'incremento del servizio di Bar.S.A. S.p.A. è stato nel 2014, di circa l'8% rispetto all'anno precedente grazie ad una complessa riorganizzazione aziendale e senza nessuna assunzione aggiuntiva. Si deve in più ribadire che i valori di tassazione previsti dalla TARI non sono predisposti da Bar.S.A. S.p.A., ma vengono proposti e approvati nel bilancio comunale.
Inoltre, il pagamento della TARI, attualmente in corso in città, non si riferisce all'anno corrente ma a quello precedente, e cioè al 2014, né, anche in questo caso, Bar.S.A. S.p.A. ha responsabilità alcuna sul livello di tassazione prevista. Proporre un'equazione "Porta a porta = più TARI", dunque, è non solo scorretto, ma non fa un buon servizio alla cittadinanza che, anzi, andrebbe invogliata a proseguire sulla strada della differenziazione della raccolta. Strada che sta già dando risultati lusinghieri, con una percentuale di raccolta attualmente al 70%, rispetto a quelli disastrosi che vedevano Barletta, all'inizio del 2014, ferma ad un preoccupante 20%. Andrebbe invece detto che il cambio di servizio, a fronte di qualche iniziale difficoltà, assolutamente normale in questi casi, darà ai cittadini benefici notevoli sia in termini di futura diminuzione della pressione fiscale, sia per il generale miglioramento della qualità della vita e dell'ambiente circostante».
«Naturalmente – aggiunge – Bar.S.A. S.p.A. e i suoi dirigenti sono come sempre disponibili a fugare qualsiasi dubbio ulteriore e a confrontarsi con chiunque desideri maggiori delucidazioni in merito alla situazione presente».
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