
Politica
BarlettaViva intervista il candidato sindaco Carmine Doronzo
L'attuale consigliere comunale si candida al fianco delle liste che aderiscono a Coalizione Civica
Barletta - sabato 7 aprile 2018
Sempre più chiari sono gli assetti politici per le prossime elezioni amministrative. Tra le varie proposte c'è quella dell'attuale consigliere comunale Carmine Doronzo, candidato sindaco di Barletta con le liste che aderiscono a Coalizione Civica. BarlettaViva ha incontrato il candidato al quale sono state rivolte alcune domande.
Come nasce Coalizione civica?
«Coalizione civica nasce il 10 febbraio quando un gruppo variegato di cittadini hanno deciso di promuovere un'iniziativa civica dai connotati progressisti per lanciare una sfida alla città e alle attuali forze politiche. Alcuni progetti dei liberi cittadini sono diventati liste che aderiscono a Coalizione Civica. Nel corso delle assemblee da noi promesse è emerso il mio nome come candidato sindaco. Ho aderito e costruito Coalizione civica in quanto credo che a Barletta occorra un'alternativa valida, non solo rispetto all'attuale amministrazione ma anche - fatta qualche eccezione – a tutta la classe politica cittadina. Si tratta di un progetto condiviso e io sarò il suo portavoce nonché guida collettiva».
Questo pomeriggio si prospetta una grande festa democratica durante la quale saranno allestiti diversi tavoli tematici per la realizzazione del programma condiviso. I cittadini potranno presentarsi e proporre nuove idee o i tavoli sono stati già strutturati?
«Tutta la città di Barletta è invitata alle ore 16,30 presso la Galleria del Teatro Curci e potrà partecipare personalmente alla stesura del programma. Non occorre che i presenti abbiano già aderito alla coalizione. Ciò che conta è la realizzazione di un progetto ragionato e condiviso. Non tutti i cittadini hanno gli strumenti tecnici per poter presentare una proposta, per questo saranno presenti figure dalla comprovata esperienza sia politica che associativa per coordinare i tavoli. È invitato chiunque sia mosso da un legittimo bisogno di rinnovamento e voglia assistere alla trasformazione della propria idea in un punto del programma».
Perché un cittadino dovrebbe votare Carmine Doronzo?
«Il cittadino di Barletta può vedere in me una figura protesa a un cambiamento reale, rispetto a ciò che ha assistito fino ad ora. Il nostro progetto sarà costituito da contenuti chiari e non girerà attorno alle questioni. Desidero condurre una lotta seria nei confronti dei furbetti che beneficiano indebitamente di contributi pubblici per liberare le risorse del sostegno al reddito e restituirle nelle mani di chi ne ha veramente bisogno; maggiori opportunità per i nostri giovani affinché possano trovare qui un'occupazione. Desidero ottenere risposte concrete per i commercianti e piccoli imprenditori che vogliono proporre idee nuove per accrescere il nostro turismo; spingere l'innovazione nel campo manifatturiero e agricolo. Non possiamo dimenticare le periferie, le scuole fatiscenti della città. Non possiamo dimenticare gli anziani che possiedono attualmente un solo centro ricreativo comunale e i diversamente abili, le cui famiglie chiedono maggiori servizi per condurre una vita "più serena". Voglio che lo sport si affermi nella vita della città con nuovi impianti e spazi attrezzati per grandi e bambini. In Coalizione Civica c'è la volontà di risollevare Barletta dal punto di vista culturale e cancellare fenomeni di bullismo e razzismo attraverso una sana sensibilizzazione educativa».
Come combatterete il fenomeno della compravendita dei voti?
«Durante le scorse elezioni ho lanciato l'iniziativa "Avest" contro la compravendita del proprio voto. Fu chiesto ai candidati di affiggere, all'esterno del proprio comitato elettorale, una locandina in cui era delineato il reale ruolo del rappresentante di lista. Credo, tuttavia, che tali campagne dovrebbero essere di carattere istituzionale e, dal momento che non vengono attuate, dovremmo porci qualche domanda. Il mio intento è chiedere alle attività commerciali di aderire a una campagna contro la compravendita del voto aprendo le porte ai cittadini volenterosi in cerca di un impiego, durante le elezioni amministrative. In questo modo questi ultimi si guarderanno bene dal vendere il proprio voto, guadagnando la stessa somma in maniera onesta. Si tratta di un'iniziativa simbolica che tuttavia potrebbe in futuro vederla promuovere direttamente dall'amministrazione comunale».
Come nasce Coalizione civica?
«Coalizione civica nasce il 10 febbraio quando un gruppo variegato di cittadini hanno deciso di promuovere un'iniziativa civica dai connotati progressisti per lanciare una sfida alla città e alle attuali forze politiche. Alcuni progetti dei liberi cittadini sono diventati liste che aderiscono a Coalizione Civica. Nel corso delle assemblee da noi promesse è emerso il mio nome come candidato sindaco. Ho aderito e costruito Coalizione civica in quanto credo che a Barletta occorra un'alternativa valida, non solo rispetto all'attuale amministrazione ma anche - fatta qualche eccezione – a tutta la classe politica cittadina. Si tratta di un progetto condiviso e io sarò il suo portavoce nonché guida collettiva».
Questo pomeriggio si prospetta una grande festa democratica durante la quale saranno allestiti diversi tavoli tematici per la realizzazione del programma condiviso. I cittadini potranno presentarsi e proporre nuove idee o i tavoli sono stati già strutturati?
«Tutta la città di Barletta è invitata alle ore 16,30 presso la Galleria del Teatro Curci e potrà partecipare personalmente alla stesura del programma. Non occorre che i presenti abbiano già aderito alla coalizione. Ciò che conta è la realizzazione di un progetto ragionato e condiviso. Non tutti i cittadini hanno gli strumenti tecnici per poter presentare una proposta, per questo saranno presenti figure dalla comprovata esperienza sia politica che associativa per coordinare i tavoli. È invitato chiunque sia mosso da un legittimo bisogno di rinnovamento e voglia assistere alla trasformazione della propria idea in un punto del programma».
Perché un cittadino dovrebbe votare Carmine Doronzo?
«Il cittadino di Barletta può vedere in me una figura protesa a un cambiamento reale, rispetto a ciò che ha assistito fino ad ora. Il nostro progetto sarà costituito da contenuti chiari e non girerà attorno alle questioni. Desidero condurre una lotta seria nei confronti dei furbetti che beneficiano indebitamente di contributi pubblici per liberare le risorse del sostegno al reddito e restituirle nelle mani di chi ne ha veramente bisogno; maggiori opportunità per i nostri giovani affinché possano trovare qui un'occupazione. Desidero ottenere risposte concrete per i commercianti e piccoli imprenditori che vogliono proporre idee nuove per accrescere il nostro turismo; spingere l'innovazione nel campo manifatturiero e agricolo. Non possiamo dimenticare le periferie, le scuole fatiscenti della città. Non possiamo dimenticare gli anziani che possiedono attualmente un solo centro ricreativo comunale e i diversamente abili, le cui famiglie chiedono maggiori servizi per condurre una vita "più serena". Voglio che lo sport si affermi nella vita della città con nuovi impianti e spazi attrezzati per grandi e bambini. In Coalizione Civica c'è la volontà di risollevare Barletta dal punto di vista culturale e cancellare fenomeni di bullismo e razzismo attraverso una sana sensibilizzazione educativa».
Come combatterete il fenomeno della compravendita dei voti?
«Durante le scorse elezioni ho lanciato l'iniziativa "Avest" contro la compravendita del proprio voto. Fu chiesto ai candidati di affiggere, all'esterno del proprio comitato elettorale, una locandina in cui era delineato il reale ruolo del rappresentante di lista. Credo, tuttavia, che tali campagne dovrebbero essere di carattere istituzionale e, dal momento che non vengono attuate, dovremmo porci qualche domanda. Il mio intento è chiedere alle attività commerciali di aderire a una campagna contro la compravendita del voto aprendo le porte ai cittadini volenterosi in cerca di un impiego, durante le elezioni amministrative. In questo modo questi ultimi si guarderanno bene dal vendere il proprio voto, guadagnando la stessa somma in maniera onesta. Si tratta di un'iniziativa simbolica che tuttavia potrebbe in futuro vederla promuovere direttamente dall'amministrazione comunale».

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