Fuochi artificiali
Fuochi artificiali

A Barletta fuochi d'artificio in centro a tarda sera: «Una città allo sbando»

La segnalazione di una lettrice

«Sabato dalla mezzanotte hanno cominciato a sparare fuochi d'artificio. I primi partiti dalla centrale piazza Federico di Svevia, proprio a due passi da una caserma dei Carabinieri. Non è la prima volta che lo fanno e non sarà l'ultima». A scrivere alla nostra redazione è una cittadina.

«Ormai - prosegue - il riposo è già minato dal pensiero di poter essere svegliati di soprassalto. Trattasi di salute pubblica e in tal senso vi sono sentenze che tracciano la strada della responsabilità comunale nei confronti della qualità della vita dei residenti in riferimento all'incidenza molesta degli svaghi senza regole. Oltre lo spavento di residenti e bestiole, oltre l'aria appestata dalle sostanze nocive rilasciate dai fuochi, oltre al pericolo di sparare batterie d'artificio fra i condomini, resta il profondo malessere procurato dall'inquietudine di non vedere alcuna reazione da parte delle istituzioni e dei rappresentanti dell'ordine, visto che il problema, che si manifesta con un fragore difficilmente ignorabile, è già stato segnalato con articoli su testate locali.

Qui siamo nel campo della tutela del diritto alla quiete, alla sicurezza e alla salute pubblica che le istituzioni sono tenute a garantire eppure, non si legge nessun comunicato, non si registra alcuna reazione da parte loro, come invece avviene altrove, dove riescono persino a multare gli autori o, quantomeno, intervengono per stigmatizzare l'infrazione. È come se la consuetudine di sparare botti non autorizzati, in una zona densamente abitata, a Barletta fosse cosa normale.

Il senso d'impunità è talmente radicato da celebrare l'infrazione rintronante a pochi metri da una caserma. Il messaggio che passa è quello di un'assuefazione al degrado anche da parte di chi dovrebbe istituzionalmente contrastarlo. Una città indifferente allo spregio sistematico dei diritti fondamentali di una collettività non ha alcun futuro».

Bianca
Fuochi dartificio piazza Federico di Svevia
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