
Letteratura
A Casa Liberincipit 'Nobili e porci libri – Fogli nuovi per don Gennaro De Gemmis'
sabato 16 aprile 2011
19.30 Ingresso libero
Liberincipit, Via Samuelli 10
Sabato prossimo, 16 aprile 2011, alle ore 19.30 presso Casa Liberincipit, in Via Samuelli n°10, si terrà lo spettacolo Nobili e porci libri, fogli nuovi per don Gennaro De Gemmis, una produzione del Teatro Minimo , di e con Michele Santeramo .
Lo spettacolo racconta la storia di colui che diede il nome alla odierna, omonima Biblioteca Provinciale di Santa Teresa dei Maschi, a Bari. Il barone Gennaro de Gemmis, appartenente ad un'antica e nobile famiglia terlizzese, nacque a Bari il 19 novembre 1904. Laureato in ingegneria, si dedicò sin da giovane alla ricerca di fonti e documenti che riguardavano la storia della Puglia e del Regno di Napoli. I contatti con collezionisti privati, con librai antiquari italiani e stranieri, con bibliofili di fama internazionale, produssero una cospicua corrispondenza, testimonianza di una dedizione che si configura subito in un progetto di salvaguardia dalla dispersione di fonti storiche. In un primo tempo, Gennaro de Gemmis ordinò le sue collezioni nella sua casa barese, in piazza Garibaldi, ma gli eventi bellici lo costrinsero a trasferire tutto in una villa di campagna, detta Torre di San Giuliano, nei pressi di Terlizzi. Nei primi anni '50 del 1900, Torre San Giuliano divenne per molti studiosi italiani e stranieri, attratti dall'importanza del materiale conservato, e dalla personalità del proprietario, una sorta di tappa obbligata nei viaggi in Puglia. D'altra parte, il de Gemmis si adoperò infaticabilmente nella promozione ed organizzazione di congressi, convegni ed iniziative culturali che lo videro animatore e protagonista distinto e munifico. Il protrarsi di tale febbrile attività, i numerosi incarichi ricoperti in prestigiose istituzioni storiche, l'onerosa ed impegnativa gestione di un contenitore culturale così complesso, indussero tuttavia il barone a cedere alla Provincia di Bari il suo patrimonio bibliografico e manoscritto. Il 18 febbraio 1952 il Consiglio provinciale deliberava di accettare la donazione dell'intera raccolta che trovò sistemazione dello storico complesso architettonico annesso alla Basilica di San Nicola, detto Corte del Catapano. Il 15 maggio 1960 la Biblioteca Provinciale "Gennaro De Gemmis" fu ufficialmente inaugurata nella nuova veste di istituto di pubblica lettura, guidata dallo stesso barone che si spense il 23 marzo 1963.
Lo spettacolo, originalissimo e di grande pregio è, come dice l'autore, il racconto della storia di un uomo, delle sue debolezze e delle sue solennità, delle passioni e della conoscenza; la storia di un ingegnere, filosofo, storico, pensatore, galantuomo, chimico, grande esperto di agronomia, e agricoltura, e di libri. Tanto da sperperare tutto il suo immenso patrimonio, fatto di terre e case e bellezze tutte preziose, per acquistare libri, tutti sulla storia della Puglia, per dare vita alla biblioteca più grande esistente nel 1963 ed oggi ancora.
Un pellicano parlante, usando gli occhiali di don Gennaro, le pagine gualcite dei libri, i silenzi delle biblioteche, la caotica eccezionalità delle piazze dentro le quali bancarelle e strilloni vendono preziosità, racconta tutte queste cose, e altro ancora, come le scrofosfingi, sculture raffiguranti scrofe, poste ai lati di uno dei due viali di accesso alla sua villa, Torre San Giuliano.
Gennaro de Gemmis è un simbolo, troppo in fretta dimenticato; è un esempio, che oggi si porta dentro qualcosa di rivoluzionario, perché lui, per se stesso e per chiunque altro, ha operato rivoluzioni nel mondo in cui ha vissuto, e continua ad operarne oggi, nell'animo di chi conosce la sua storia. "Qui si racconta" dice Santeramo "come amava fare lui, in certi crepuscoli tutti meridionali, lui che non essendogli rimasto nessuno, s'era ritrovato a parlar con libri e piante e pellicani e porci."
Lo spettacolo racconta la storia di colui che diede il nome alla odierna, omonima Biblioteca Provinciale di Santa Teresa dei Maschi, a Bari. Il barone Gennaro de Gemmis, appartenente ad un'antica e nobile famiglia terlizzese, nacque a Bari il 19 novembre 1904. Laureato in ingegneria, si dedicò sin da giovane alla ricerca di fonti e documenti che riguardavano la storia della Puglia e del Regno di Napoli. I contatti con collezionisti privati, con librai antiquari italiani e stranieri, con bibliofili di fama internazionale, produssero una cospicua corrispondenza, testimonianza di una dedizione che si configura subito in un progetto di salvaguardia dalla dispersione di fonti storiche. In un primo tempo, Gennaro de Gemmis ordinò le sue collezioni nella sua casa barese, in piazza Garibaldi, ma gli eventi bellici lo costrinsero a trasferire tutto in una villa di campagna, detta Torre di San Giuliano, nei pressi di Terlizzi. Nei primi anni '50 del 1900, Torre San Giuliano divenne per molti studiosi italiani e stranieri, attratti dall'importanza del materiale conservato, e dalla personalità del proprietario, una sorta di tappa obbligata nei viaggi in Puglia. D'altra parte, il de Gemmis si adoperò infaticabilmente nella promozione ed organizzazione di congressi, convegni ed iniziative culturali che lo videro animatore e protagonista distinto e munifico. Il protrarsi di tale febbrile attività, i numerosi incarichi ricoperti in prestigiose istituzioni storiche, l'onerosa ed impegnativa gestione di un contenitore culturale così complesso, indussero tuttavia il barone a cedere alla Provincia di Bari il suo patrimonio bibliografico e manoscritto. Il 18 febbraio 1952 il Consiglio provinciale deliberava di accettare la donazione dell'intera raccolta che trovò sistemazione dello storico complesso architettonico annesso alla Basilica di San Nicola, detto Corte del Catapano. Il 15 maggio 1960 la Biblioteca Provinciale "Gennaro De Gemmis" fu ufficialmente inaugurata nella nuova veste di istituto di pubblica lettura, guidata dallo stesso barone che si spense il 23 marzo 1963.
Lo spettacolo, originalissimo e di grande pregio è, come dice l'autore, il racconto della storia di un uomo, delle sue debolezze e delle sue solennità, delle passioni e della conoscenza; la storia di un ingegnere, filosofo, storico, pensatore, galantuomo, chimico, grande esperto di agronomia, e agricoltura, e di libri. Tanto da sperperare tutto il suo immenso patrimonio, fatto di terre e case e bellezze tutte preziose, per acquistare libri, tutti sulla storia della Puglia, per dare vita alla biblioteca più grande esistente nel 1963 ed oggi ancora.
Un pellicano parlante, usando gli occhiali di don Gennaro, le pagine gualcite dei libri, i silenzi delle biblioteche, la caotica eccezionalità delle piazze dentro le quali bancarelle e strilloni vendono preziosità, racconta tutte queste cose, e altro ancora, come le scrofosfingi, sculture raffiguranti scrofe, poste ai lati di uno dei due viali di accesso alla sua villa, Torre San Giuliano.
Gennaro de Gemmis è un simbolo, troppo in fretta dimenticato; è un esempio, che oggi si porta dentro qualcosa di rivoluzionario, perché lui, per se stesso e per chiunque altro, ha operato rivoluzioni nel mondo in cui ha vissuto, e continua ad operarne oggi, nell'animo di chi conosce la sua storia. "Qui si racconta" dice Santeramo "come amava fare lui, in certi crepuscoli tutti meridionali, lui che non essendogli rimasto nessuno, s'era ritrovato a parlar con libri e piante e pellicani e porci."
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