Savino Roggio
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Attualità

I 100 anni di "u mest" Savino Roggio

Soldato, prigioniero, imprenditore, dirigente del Barletta e tanto altro

Ne ha viste e vissute tante in cent'anni il signor Savino Roggio. Dall'Italia di Mussolini alla guerra. Dall'inferno della deportazione in Germania nel campo di prigionia di Eberswalde - dove ha visto morire ebrei, detenuti politici e semplici commilitoni - alla liberazione da parte dell'Armata Rossa di Stalin.

Tornato nella sua Barletta e dismessi una volta per sempre gli alibi militari, ha ripreso il suo mestiere di calzolaio, e all'alba degli anni Cinquanta ha impalmato la sua amatissima Grazia.
Ha visto Barletta trasformarsi da umile centro agricolo e marinaro a una delle più importanti realtà industriali del Mezzogiorno. E' stato uno dei pionieri dello sviluppo di quell'industria calzaturiera che negli anni Ottanta/Novanta avrebbe conosciuto grande boom e rovinoso declino.

Savino Roggio, noto anche per la sua innata generosità, agli albori degli anni Sessanta divenne praticamente un'istituzione nel quartiere Sette Frati in quanto non di rado metteva la sua TV a disposizione del rione. Erano i tempi di "Lascia o raddoppia" e del Maestro Manzi. Tempi in cui per la stragrande maggioranza dei barlettani possedere un apparecchio televisivo costituiva era a dir poco utopia.
52 fotoSavino Roggio
Non solo, ma "u mest", come veniva affettuosamente chiamato dai suoi dipendenti, ha un posto in prima fila nella storia centenaria del Barletta calcio, quando con suo fratello Michele rileva una squadra che a stento riesce a salvarsi dalla retrocessione nei campionati dilettantistici nel campionato di Serie C/2 1979/80, e in meno di due anni la riporta in Serie C/1 stradominando il campionato 1981/82, strabiliando l'Italia intera con il record di quattro anni di imbattibilità casalinga, fino all'apoteosi di Barletta-Bari 2-1 del 16 ottobre 1983.

A festeggiare i 100 anni di Savino Roggio, oltre ai cinque figli, e ai ventotto tra nipoti e pronipoti sono intervenute importanti personalità come il Commissario Prefettizio Dott. Alecci, il sindaco uscente Dott. Cosimo Damiano Cannito e il consigliere comunale uscente Giuseppe Di Paola. E naturalmente non poteva mancare l'omaggio del suo Barletta calcio, tributatogli dal presidente Mario Dimiccoli, dal direttore sportito nonchè ex capitano Savino Daleno e dall'ex calciatore biancorosso, con trascorsi in Serie B con la maglia della SPAL, Salvatore Cascella.
  • Asd Barletta 1922
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