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Amianto, barlettano vivo, morto o x?

Viaggio di sola andata nel pericolo metropolitano

Prendendo spunto dalla famosa canzone di Ligabue comincia il nostro percorso giornalistico alla ricerca della verità.

Fin da piccolo ho sempre pensato che certe distinzioni fossero facili da realizzare e credevo che fosse semplice distinguere la vita dalla morte.
Nel corso degli anni ho preso coscienza dell'esistenza di un'altra categoria di individui, un altro livello d'esistenza, la categoria "x". Persone sospese in questo limbo, a volte inconsapevoli della signora in nero, la cui falce si è diabolicamente camuffata e trasformata in un nemico a volte invisibile. La terribile lama si è scomposta in particelle microscopiche, in polveri sottili che s'insinuano nel nostro organismo provocando danni all'apparato respiratorio. La triste conseguenza arriva in modo subdolo, a distanza di anni. Siamo tutti potenziali individui "x", siamo tutti in pericolo, in quanto respiriamo polveri velenose.

La nostra indagine appunto, vuole far luce sull'effettiva pericolosità di un materiale tanto in voga nell'immediato dopoguerra utilizzato per le sue proprietà ignifughe. L'amianto è una sostanza presente in natura ed è stato impiegato in una miscela con il cemento chiamata Eternit per isolare termicamente abitazioni, edifici scolastici e per la fabbricazione di tubazioni, vernici, pavimenti e canne fumarie. La fibra di amianto deve la sua grande diffusione, soprattutto all'estrema sottigliezza posseduta. Infatti, in un solo mm si possono affiancare 25 capelli oppure ben 33.500 fibre di questo nocivo minerale. Le proprietà termoisolanti di tale sostanza erano ben conosciute da Carlo Magno che per impressionare gli amici si esibiva in giochi infuocati completamente rivestito da una coperta di amianto.Se ne fece un largo uso per la creazione di indumenti protettivi destinati ad operai e ai vigili del fuoco. Particolarmente utile si rivelò nel settore meccanico per la creazione di dischi per sistemi frenanti, guarnizioni e parti per navi e treni.

Praticamente abbiamo rivestito qualsiasi struttura con l'Eternit!

Constatata la pericolosità di questa mistura, se ne è vietata l'estrazione e la lavorazione in tutta Italia. La piccolezza delle sue fibre, gli consente di essere inalato e restare intrappolato negli alveoli polmonari aumentando drasticamente il pericolo di contrarre forme tumorali alle vie respiratorie. Con la legge 257/1992 si è di fatto abolita la diffusione di tale minerale e di tutti i suoi composti visti gli effetti nefasti sulla salute dell'uomo. L'amianto in avanzato stato di degrado (lesioni sulle superfici, rottura di materiali composti con amianto ecc.) libera nell'aria delle micro-polveri dannose per l'uomo. Purtroppo nonostante la succitata normativa numerose strutture cittadine sono ancora avvolte da questo materiale altamente cancerogeno.

La bonifica e lo smaltimento dell'Eternit dovrebbero essere realizzate da ditte specializzate con la supervisione e seguente approvazione delle ASL e degli enti regionali adeguati. Nella maggior parte dei casi tali procedure rimangono inattuate nel più totale disinteresse verso la salute del cittadino. L'obiettivo è di smuovere la coscienza collettiva nella speranza che le istituzioni preposte non facciano orecchie da mercante ed intervengano solerti nella risoluzione del problema. La nostra salute è quella dei nostri figli è in serio pericolo.
Se avete segnalazioni, avvisi, segnali, non esitate. Stiamo cercando di mettere in chiaro una situazione intricata, e solo con l'aiuto di tutti possiamo raggiungere buoni obiettivi. La salute pubblica è bene prezioso e condiviso, non lasciate che questa ne risenta. Attendiamo ogni vostro contributo, contattate per questo la nostra redazione ai nostri indirizzi email.

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