​Copertine biancorosse: Dario Venitucci, il tiro mancino del Barletta

Due gol nel 2015, marcia cambiata per il fantasista torinese

mercoledì 28 gennaio 2015
A cura di Luca Guerra
Veni-tucci, vidi e vici. Dall'antica Roma alla moderna Barletta passano più di due millenni, ma per il "quasi" 28enne Dario da Torino il 2015 si è aperto a tinte biancorosse: una rete a Messina, un'altra a Cosenza, due centri valsi una vittoria consolidata e un pareggio più che meritato, a interrompere un digiuno che durava da troppi mesi. Una risposta, la sua, ai tanti timori comprensibilmente aleggianti in via Vittorio Veneto all'indomani della partenza del capocannoniere Roberto Floriano, mattatore indiscusso della prima parte di stagione e autore di otto reti fino al derby di Foggia, fino alla migrazione in quel di Pisa per una cessione resa "necessaria" dalla contingente situazione economica del club.

Con Domenico Danti, che contro il Lecce aveva festeggiato la prima gioia con la maglia del Barletta, Venitucci aveva in comune a inizio anno l'astinenza da reti in stagione e un ruolo ancora pienamente da ritagliare in rosa: alle caratteristiche tecniche-brevilinei, tecnici, rapidi nel breve ma a volte poco nel "cuore" della partita-abbinavano anche una pesante eredità da ricoprire. In quattro partite sono andati a segno tre volte: la perla con la quale l'esterno offensivo nato nelle giovanili della Juventus ha trovato l'1-1 a Cosenza è sfuggita per un problema nel collegamento ai tanti tifosi biancorossi che seguivano la partita al pc e non al "San Vito". Un collo pieno mancino, che ha preso quota e si è abbassato baciando l'incrocio dei pali e battendo l'estremo ospite Ravaglia.

Casse 1987, arrivato in estate a Barletta dal Foggia, Venitucci ha sin qui messo in fila 19 presenze in campionato, senza però gonfiare la rete avversaria: schierato quasi sempre come esterno destro nel 4-3-3, fatte salve alcune eccezioni in mediana, sin qui il calciatore nato a Torino il 30 gennaio 1987 non aveva inciso in zona-gol come si attendeva, infilando nel suo curriculum in biancorosso anche un'espulsione pesante in quel di Catanzaro, costata tre giornate di squalifica e l'esclusione dai titolari fino al rientro nell'ultima dell'anno allo "Zaccheria", sede del suo passato. Piccoli segni di risveglio maturati nel 2015: a Cosenza solo un palo gli ha impedito di bissare la gioia, per un regalo di compleanno anticipato. Con Fall e Danti completa un reparto andato a segno 6 volte (su 7 centri) nell'anno nuovo. Il Barletta ha voltato pagina, sul campo e in attacco. Con un Venitucci in più nell'arco di Sesia.
(Twitter: @GuerraLuca88)