Anteprima da biancorosso "DOC": l'avvocato Sfrecola presenta Cosenza-Barletta
«Il San Vito mi ricorda il ritorno tra i professionisti, mi aspetto una partita gagliarda»
sabato 24 gennaio 2015
0.42
Si infiamma il campionato di Lega Pro, entrano nel vivo le rubriche di BarlettaViva. Da ormai più di un lustro i nomi dell'avvocato Francesco Sfrecola e del Barletta Calcio rappresentano un connubio vincente: l'ex presidente onorario del club, in seno alla società biancorossa dall'inverno del 2006 e presidente in carica fino al settembre 2010, quando gli è subentrato l'oggi dimissionario Roberto Tatò, ha nel proprio palmarès due promozioni (in Seconda e in Prima Divisione) e rappresenta uno dei volti di punta dell'ambizioso progetto che il sodalizio di via Vittorio Veneto ha messo in atto nelle scorse annate. Ogni weekend di campionato, Francesco Sfrecola, da molti conosciuto in città come "il presidente", per aver legato il suo nome al periodo del ritorno nel calcio che conta, accompagnerà in questa annata sportiva i nostri lettori con le sue anteprime da "biancorosso DOC" sul turno che si va ad affrontare: oggi pomeriggio alle 16 sarà tempo di Cosenza-Barletta.
«Torniamo in campo dopo il pareggio contro il Lecce: è stata una partita vibrante quella di domenica, siamo stati per lunghi tratti di gara superiori a un avversario costruito con tanti soldi e con tanti calciatori con trascorsi in serie B. La squadra ha fatto una gran bella figura, dando dimostrazione di potersela giocare con tutti. Anche il tifo è stato fantastico, molto emozionante: siamo tornati a vivere i fasti di qualche anno fa, in cui la tifoseria era una parte davvero importante del mondo del Barletta Calcio. Bocciato però è il "Puttilli", che è una struttura anacronistica, fatiscente, un vero obbrobrio: giochiamo in un cimitero degli elefanti in pieno centro cittadino.
Oggi si va a Cosenza, partita alla quale sono molto legato: penso a quel 31 agosto 2008, ritorno tra i professionisti del Barletta sotto la mia gestione. Per noi giocare al San Vito di Cosenza dopo aver girato per tanti campi assurdi, soprattutto in Campania, era un premio: era come giocare al Maracanà. Andò male sotto il profilo del risultato, perché perdemmo 1-0 per effetto del rigore realizzato da Galantucci. Fu comunque una domenica indimenticabile, nonostante una squadra ancora in costruzione: la gioia per il ritorno in Serie C, allora Seconda Divisione, era troppa. Oggi il Cosenza presenta le insidie di chi ha fame e vuole evitare i playout: loro hanno bisogno di fare punti, ma noi siamo tranquilli e la squadra ha acquisito grande maturità, tale da non far pesare il fattore-campo.
A sostenere la squadra a Cosenza, poi, ci sarà il nostro solito appassionato tifo: Sesia avrà a disposizione anche Turchetta, un arrivo che risulterà prezioso. Avere un'altra possibilità di gioco durante l'incontro è un'opportunità in più per l'allenatore. Qualcuno ha anche iniziato a parlare di playoff, ma è una parola che io eviterei. Guardare troppo in là può essere nocivo, pensiamo a dare il massimo di partita in partita e a raggiungere quanto prima la quota-salvezza: solo dopo potremo pensare a divertirci, ma c'è ancora tanto lavoro da fare. Non perdiamo di vista l'obiettivo, ma sono certo che dirigenti e staff abbiano lavorato in tal senso. E alla fine, come sempre, Forza Barletta!»
[Avv. Francesco Sfrecola]
«Torniamo in campo dopo il pareggio contro il Lecce: è stata una partita vibrante quella di domenica, siamo stati per lunghi tratti di gara superiori a un avversario costruito con tanti soldi e con tanti calciatori con trascorsi in serie B. La squadra ha fatto una gran bella figura, dando dimostrazione di potersela giocare con tutti. Anche il tifo è stato fantastico, molto emozionante: siamo tornati a vivere i fasti di qualche anno fa, in cui la tifoseria era una parte davvero importante del mondo del Barletta Calcio. Bocciato però è il "Puttilli", che è una struttura anacronistica, fatiscente, un vero obbrobrio: giochiamo in un cimitero degli elefanti in pieno centro cittadino.
Oggi si va a Cosenza, partita alla quale sono molto legato: penso a quel 31 agosto 2008, ritorno tra i professionisti del Barletta sotto la mia gestione. Per noi giocare al San Vito di Cosenza dopo aver girato per tanti campi assurdi, soprattutto in Campania, era un premio: era come giocare al Maracanà. Andò male sotto il profilo del risultato, perché perdemmo 1-0 per effetto del rigore realizzato da Galantucci. Fu comunque una domenica indimenticabile, nonostante una squadra ancora in costruzione: la gioia per il ritorno in Serie C, allora Seconda Divisione, era troppa. Oggi il Cosenza presenta le insidie di chi ha fame e vuole evitare i playout: loro hanno bisogno di fare punti, ma noi siamo tranquilli e la squadra ha acquisito grande maturità, tale da non far pesare il fattore-campo.
A sostenere la squadra a Cosenza, poi, ci sarà il nostro solito appassionato tifo: Sesia avrà a disposizione anche Turchetta, un arrivo che risulterà prezioso. Avere un'altra possibilità di gioco durante l'incontro è un'opportunità in più per l'allenatore. Qualcuno ha anche iniziato a parlare di playoff, ma è una parola che io eviterei. Guardare troppo in là può essere nocivo, pensiamo a dare il massimo di partita in partita e a raggiungere quanto prima la quota-salvezza: solo dopo potremo pensare a divertirci, ma c'è ancora tanto lavoro da fare. Non perdiamo di vista l'obiettivo, ma sono certo che dirigenti e staff abbiano lavorato in tal senso. E alla fine, come sempre, Forza Barletta!»
[Avv. Francesco Sfrecola]