Via dei Muratori, alcuni chiarimenti di Aldo Musti dopo il consiglio comunale

La nota dell'imprenditore

sabato 29 novembre 2025 0.25
«Ritengo opportuno offrire alcuni chiarimenti su aspetti più volte affrontati in Consiglio comunale. Anche perché, pur essendo semplicemente un cittadino e un artigiano, credo di avere — nel mio piccolo — un'etica da difendere.
Il Sindaco crede a quanto gli riferiscono i suoi funzionari? Fatti suoi. Vuole guardare avanti e non voltarsi indietro? Benissimo, anche se talvolta guardarsi alle spalle è più prudente. Ciò che conta davvero è capire perché, dopo vent'anni, via dei Muratori non sia stata ancora completata». Così l'imprenditore Aldo Musti.

«Desidero ringraziare in modo uniforme tutti i consiglieri che hanno richiesto e sostenuto il monotematico: Partito Democratico, Coalizione Civica, Lista Emiliano Sindaco di Puglia, Con Emiliano e la lista "Mino Cannito Sindaco". Un ringraziamento particolare va al consigliere Antonello Damato, che con il suo intervento articolato in sette domande ha riportato la discussione sul merito degli atti, invitando la politica a rimanere unita su una vicenda che riguarda l'interesse pubblico.
Per lo stesso tratto di via dei Muratori la storia, da vent'anni, è sempre identica. Dopo la progettazione esecutiva del 2004, il Comune realizza un segmento più stretto rispetto a quanto previsto per la mancata esecuzione degli espropri. Il tratto successivo, rimasto agricolo, diventa accessibile solo grazie a una viabilità provvisoria che il sottoscritto realizza nel 2010 a proprie spese, con autorizzazione comunale.

Dopo l'indirizzo politico del 2011 (DCC 51/2011), la previsione stradale di quel tratto già realizzato viene dichiarato in giudizio come "eliminato" per una scelta consapevole — affermazione mai supportata da alcun atto e smentita da TAR e Consiglio di Stato.
Dopo l'indirizzo politico del 2019 (DCC 21/2019), per il tratto ancora da completare oggetto della sentenza, vengono richiamate interferenze e scelte progettuali, nonostante le sentenze confermino la progettazione esecutiva del 2004, tuttora vigente e mai superata.
Eppure oggi si continua a parlare impropriamente della scadenza dei vincoli espropriativi e di nuovi progetti, senza spiegare perché non siano stati completati gli interventi già previsti e confermati dai giudici, nonostante le sentenze n. 475/2023 e n. 81/2024 hanno chiarito definitivamente il quadro, confermando il vincolo stradale "sine die" (ovvero senza termine o scadenza) e imponendo al Comune di determinarsi sulla progettazione definitiva.

Resta però una domanda. Se l'impegno di un cittadino che chiede il rispetto delle regole viene descritto — come riportato dalla Gazzetta — come una "azione da stalking", come si deve definire allora l'operato dei settori comunali che, dal 2011 a oggi, non hanno dato attuazione alle determinazioni politiche e alle sentenze? Alla città, dopo quasi vent'anni di attesa, spetta una risposta chiara, definitiva e non più rinviabile».