Truffa ai danni dell'INPS, due misure cautelari e sequestro di 63mila euro

Operazione della guardia di finanza di Barletta

mercoledì 20 settembre 2023 12.54
Sono due le misure interdittive eseguite dalla guardia di finanza di Andria nei confronti di un consulente del lavoro e il rappresentante legale di un patronato, entrambi di Barletta, indagati per il reato di truffa ai danni dell'Inps. È stato sequestrato denaro contante pari al profitto del reato, che ammonta a 63mila euro.

I due non potranno esercitare le proprie attività professionali e imprenditoriali per un anno. Le attività di indagine eseguite dalle fiamme gialle, in collaborazione con gli ispettori Inps e coordinate dalla procura di Trani, hanno consentito di far emergere un modus operandi fraudolento, portato avanti attraverso la formalizzazione di assunzioni fittizie, realizzate da parte di una ditta cinese e di contestuali richieste di Naspi, la nuova assicurazione sociale per l'impiego. Dalle indagini sarebbe emerso che i due professionisti offrissero, al fine di ottenere vantaggi economici, la loro competenza professionale garantendo una "regia unitaria" al servizio di ulteriori indagati, attraverso il perfezionamento della procedura finalizzata al conseguimento delle indebite indennità, cioè attraverso la gestione di persone artificiosamente assunte, le quali venivano istruite sui comportamenti da tenere in caso di controlli o ispezioni dell'Inps, assicurando loro la disponibilità di una strategia difensiva ad hoc.

In alcune ipotesi è emerso che i "falsi dipendenti" assunti nell'impresa cinese sita a Barletta in realtà prestavano la loro attività lavorativa, totalmente in nero, in altre attività economiche. Sette persone avrebbero indebitamente beneficiato delle "consulenze" offerte dai due professionisti, in grado di influenzare l'operatività di caf e patronati. Nei confronti delle società di consulenza è stata redatta la contestazione delle sanzioni amministrative previste, mentre è al vaglio la posizione fiscale dei professionisti, al fine di sottoporre a tassazione i proventi illecitamente ottenuti e non dichiarati