TAR Puglia sospende il permesso di costruire in Zona 167, la nota del comitato di quartiere
«Una prima grande vittoria dei cittadini»
venerdì 10 ottobre 2025
17.11
«La battaglia dei residenti della Zona 167 di Barletta contro l'ennesima operazione di speculazione edilizia segna un punto di svolta importante. Con ordinanza emessa in data 9 ottobre 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia ha accolto l'istanza presentata dai cittadini-residenti, rappresentati dall'Avvocato Marco Palieri, disponendo la sospensione di un permesso di costruire rilasciato dal Comune di Barletta nell'area compresa tra via Leonardo Da Vinci e via Palmitessa». Così i referenti del comitato di quartiere zona 167 Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella.
«Una decisione che non arriva per caso, ma perché il Tribunale ha evidentemente ravvisato elementi tali da giustificare l'immediata sospensione dei lavori. È una prima, grande vittoria dei residenti e rappresenta un segnale forte e chiaro: non tutto può essere piegato agli interessi di pochi. Se il TAR ha accolto il ricorso, vuol dire che le motivazioni dei cittadini avevano un fondamento concreto e che forse qualcosa, in questa vicenda, contiene delle opacità che necessitano di approfondimenti.
Il Comitato ricorda come questa non sia la prima volta che i cittadini della 167 si trovano a difendere la stessa area da scelte calate dall'alto e prive di buon senso. Proprio su quel suolo, infatti, venne già scongiurata la realizzazione di un centro di raccolta rifiuti, un progetto che avrebbe ulteriormente aggravato la vivibilità della zona.
In quell'occasione, grazie ad una petizione popolare e alla raccolta di oltre 6.500 firme, i residenti riuscirono a far prevalere la volontà della comunità e a ottenere il ritiro dell'iniziativa. Eppure ci chiediamo: dov'erano allora i presunti soggetti attuatori del bando 'Contratto di Quartiere II' del 2004, che oggi tornano a rivendicare diritti edificatori su un'area che avrebbe dovuto essere destinata a tutt'altro scopo? Perché in tutti questi anni, quando c'era da concretizzare opere pubbliche, servizi e verde attrezzato, nessuno si è mai fatto avanti? Ora, improvvisamente, il quartiere torna interessante solo per chi vuole colare altro cemento.
Una vicenda che, secondo noi del Comitato di Quartiere 167, sta assumendo contorni quasi surreali, al punto da far maturare nei residenti l'idea che su quell'area gravi una sorta di "sortilegio" che respinge ogni progetto che non sia quello auspicato dalla comunità: un parco, un'area verde attrezzata, uno spazio per le famiglie e i bambini. Tutto ciò che serve alla vita di un quartiere e non all'interesse di pochi. L'ordinanza del TAR Puglia, che sospende l'efficacia del permesso di costruire, blocca di fatto i lavori e restituisce ai residenti una speranza concreta di giustizia. È la dimostrazione che la partecipazione civica, quando è determinata e fondata sul rispetto delle regole, può davvero fare la differenza. Non si tratta di essere contro lo sviluppo, ma di chiedere che esso sia sostenibile, coerente, trasparente e rispettoso del bene comune. Il Comitato di Zona 167 esprime soddisfazione per il risultato ottenuto, ma invita alla prudenza: È solo una tappa di un percorso ancora lungo. Continueremo a vigilare, a difendere il diritto dei residenti ad una città vivibile, a pretendere che le scelte urbanistiche vengano fatte con criteri di equità e rispetto per la comunità. Barletta non può più permettersi di essere ancora ostaggio del cemento che sta divorando da decenni la città. Questa ordinanza rappresenta non solo una vittoria per la Zona 167, ma un segnale di speranza per tutti i cittadini che credono in una città più giusta, più verde, più umana».
«Una decisione che non arriva per caso, ma perché il Tribunale ha evidentemente ravvisato elementi tali da giustificare l'immediata sospensione dei lavori. È una prima, grande vittoria dei residenti e rappresenta un segnale forte e chiaro: non tutto può essere piegato agli interessi di pochi. Se il TAR ha accolto il ricorso, vuol dire che le motivazioni dei cittadini avevano un fondamento concreto e che forse qualcosa, in questa vicenda, contiene delle opacità che necessitano di approfondimenti.
Il Comitato ricorda come questa non sia la prima volta che i cittadini della 167 si trovano a difendere la stessa area da scelte calate dall'alto e prive di buon senso. Proprio su quel suolo, infatti, venne già scongiurata la realizzazione di un centro di raccolta rifiuti, un progetto che avrebbe ulteriormente aggravato la vivibilità della zona.
In quell'occasione, grazie ad una petizione popolare e alla raccolta di oltre 6.500 firme, i residenti riuscirono a far prevalere la volontà della comunità e a ottenere il ritiro dell'iniziativa. Eppure ci chiediamo: dov'erano allora i presunti soggetti attuatori del bando 'Contratto di Quartiere II' del 2004, che oggi tornano a rivendicare diritti edificatori su un'area che avrebbe dovuto essere destinata a tutt'altro scopo? Perché in tutti questi anni, quando c'era da concretizzare opere pubbliche, servizi e verde attrezzato, nessuno si è mai fatto avanti? Ora, improvvisamente, il quartiere torna interessante solo per chi vuole colare altro cemento.
Una vicenda che, secondo noi del Comitato di Quartiere 167, sta assumendo contorni quasi surreali, al punto da far maturare nei residenti l'idea che su quell'area gravi una sorta di "sortilegio" che respinge ogni progetto che non sia quello auspicato dalla comunità: un parco, un'area verde attrezzata, uno spazio per le famiglie e i bambini. Tutto ciò che serve alla vita di un quartiere e non all'interesse di pochi. L'ordinanza del TAR Puglia, che sospende l'efficacia del permesso di costruire, blocca di fatto i lavori e restituisce ai residenti una speranza concreta di giustizia. È la dimostrazione che la partecipazione civica, quando è determinata e fondata sul rispetto delle regole, può davvero fare la differenza. Non si tratta di essere contro lo sviluppo, ma di chiedere che esso sia sostenibile, coerente, trasparente e rispettoso del bene comune. Il Comitato di Zona 167 esprime soddisfazione per il risultato ottenuto, ma invita alla prudenza: È solo una tappa di un percorso ancora lungo. Continueremo a vigilare, a difendere il diritto dei residenti ad una città vivibile, a pretendere che le scelte urbanistiche vengano fatte con criteri di equità e rispetto per la comunità. Barletta non può più permettersi di essere ancora ostaggio del cemento che sta divorando da decenni la città. Questa ordinanza rappresenta non solo una vittoria per la Zona 167, ma un segnale di speranza per tutti i cittadini che credono in una città più giusta, più verde, più umana».