Stadio “Simeone” di Barletta chiuso oppure no?

Nessuna comunicazione ufficiale a Palazzo di città, intanto domenica il campo ospiterà una partita di rugby

venerdì 18 ottobre 2019 15.43
A cura di Ida Vinella e Cosimo Giuseppe Pastore
È stata riportata oggi a mezzo stampa la notizia della "chiusura" dello stadio "Lello Simeone" di Barletta, a quanto pare già chiuso da alcuni giorni. Secondo quanto emerge da ambienti comunali e sportivi barlettani, al momento la notizia risulta priva di ufficialità. Alcuni riferiscono di un provvedimento della FIGC Puglia che dispone la chiusura della struttura sia al pubblico, sia alle società sportive, a cui sarebbe stato concesso il solo accesso per gli allenamenti.

I Draghi Bat, squadra di rugby ormai di casa al "Simeone" sia per le gare che per gli allenamenti, hanno comunicato che questa domenica 20 ottobre la prima partita di campionato di Rugby Puglia 2019/2020 serie C girone H, che li vedrà scendere in campo contro il Rugby Corato, si svolgerà regolarmente, così come confermato dalla Federugby e dal presidente della squadra Tommaso Curci.

Nessuna comunicazione ufficiale, dunque, pervenuta a Palazzo di città da cui fanno sapere solo di un sopralluogo che sarebbe stato effettuato nei giorni scorsi. Oggetto della contestazione, ad ogni modo, sarebbe stata la mancata omologazione del terreno di gioco del velodromo barlettano e lo stato manutentivo della struttura che, è risaputo, non gode di ottima salute. È bene ricordare, tuttavia, come il "Lello Simeone" sia destinatario del finanziamento del bando regionale SISUS (Strategia Integrata per lo Sviluppo Urbano Sostenibile) di ben 5 milioni di euro. Di questi, al campo sportivo di via Chieffi, saranno assegnati 2.330.000 necessari per il risanamento statico e la ristrutturazione di cui necessita.

Dopo l'approvazione del progetto definitivo, comunicano da Palazzo di città, si attende il via libera della Regione Puglia. Decorreranno da quel momento i tempi amministrativi necessari per bandire le gare relative al progetto esecutivo e, successivamente, all'affidamento dei lavori. All'incirca due anni il tempo stimato per l'ultimazione di un progetto che non si limiterà alla posa in opera del manto erboso e al rifacimento degli spogliatoi interni alla struttura, ma mirerà ad una ristrutturazione funzionale dei locali che verranno destinati ad attività di inclusione sociale, così come richiesto dalle finalità del bando.

In attesa di ufficialità, qualora la notizia venga confermata, una cosa sarebbe certa: la chiusura del velodromo rappresenterebbe un enorme problema per le società sportive barlettane, costrette a chiedere asilo all'unica struttura rimasta disponibile in città, il "Manzi-Chiapulin", già occupato per altre gare nel weekend, e a nuovi "viaggi della speranza" verso città vicine più attrezzate dal punto di vista dell'impiantistica sportiva.