Milano-Barletta, un viaggio con lo scrittore Marco Balzano

La città di Barletta nel libro “Il figlio del figlio”. Interessante lavoro dello scrittore milanese

martedì 24 agosto 2010
A cura di Nicola Ricchitelli
Lui è Marco Balzano, insegnante di Milano, nonché autore di riviste di letteratura, poesie e cultura generale. Già nel 2007 ha pubblicato per LietoColle la raccolta di poesie "Particolari in controsenso" (Premio Gozzano 2007 e segnalazione Premio Montano 2008), mentre per Marsilio il saggio "I confini del sole".

Nella sua ultima fatica letteraria "Il Figlio del figlio", Marco Balzano racchiude le tematiche esistenziali di tre generazioni. Il libro pubblicato a giugno da Avagliano Editore rappresenta il suo primo romanzo. La trama entra da subito nell'atmosfera del racconto e narra di una discesa in macchina da Milano a Barletta di un nonno, un padre e un figlio, e il narratore è quest'ultimo.

Il trio, un pensionato, un proletario, un precario, nel mezzo del malinconico fallimento di una nazione, partono da Milano per andare in Puglia a vendere la vecchia casa di famiglia ormai abbandonata, ma da subito si capisce che il romanzo non sarà soltanto un viaggio di spostamento da un luogo all'altro, per espletare soltanto delle formalità.

"Il Figlio del figlio" narra la storia di Nicola, insegnate precario di Milano di ventisei anni.
È il figlio del figlio di nonno Leonardo, un omone potente e analfabeta che un giorno porta la notizia: bisogna vendere la casa al mare. Nonno, padre e nipote partono per raggiungere la Puglia, un viaggio tra i luoghi e le memorie che hanno costruito la famiglia Russo che poi "è il posto dove uno deve stare". Tra quelle mura ognuno ritrova le proprie tracce: Nicola gli amori estivi; il padre la scuola e la giovinezza; il nonno la sua vita di contadino. Tre uomini che tirano le somme della propria vita, tre lingue diverse per raccontare la guerra e l'impegno politico, l'emigrazione e la perdita delle radici; il bisogno di partire e la conquista di un posto in cui tornare.

L'autore ha la capacità di indagare sulla personale memoria di ogni singolo protagonista: quella degli amori estivi per Nicola, della scuola e della giovinezza per il padre e della vita di contadino per nonno Leonardo. Riuscendo a dare vita a una storia familiare in cui si mescolano, in lingue ed epoche diverse, le tematiche esistenziali di tre generazioni: la guerra e l'impegno politico; l'emigrazione e la perdita delle radici; il precariato e il bisogno di andarsene per ritrovare, forse, quelle stesse radici.