"DiMartedì" su La7, in TV il caso dell'Ambulatorio popolare di Barletta
Interviste a medici e volontari: questa sera alle 23.35 circa il servizio
martedì 5 febbraio 2019
18.42
Questa sera su La7 nel corso della trasmissione DiMartedì, di Giovanni Floris, intorno alle 23:25 circa, andrà in onda un servizio sull'Ambulatorio popolare di Barletta». Ad annunciarlo è Cosimo D. Matteucci, referente della realtà barlettana, che preannuncia il servizio di questa sera con interviste ai medici e ai volontari che da più di 4 mesi e in modo del tutto gratuito stanno prestando aiuto alle persone più povere della comunità barlettana, italiani e stranieri senza nessuna distinzione.
«La povertà, nella nostra comunità è tanta, è assai, sempre che la si voglia vedere, sempre che la si voglia toccare, e le persone stanno progressivamente rinunciando a tutto, anche a soddisfare i propri bisogni primari, anche a curarsi. Ma è tanta anche la solidarietà: la stiamo vivendo, la stiamo toccando, la stiamo organizzando. Oggi, sono oltre 70 i volontari che hanno deciso di donare il proprio tempo e il proprio sapere scientifico per metterlo a disposizione, gratuitamente, delle persone più povere della nostra comunità, tutte, senza alcuna distinzione tra loro. Ci sono medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, psichiatri, biologi nutrizionisti, counselor, mediatori culturali, assistenti sociali, studenti e specializzandi in medicina, infermieristica, scienze sociali e scienze dell'alimentazione, e ci volontari anche privi di specifiche competenze grazie ai quali l'ambulatorio è stato in grado di estendere le proprie attività ben oltre quelle inizialmente previste, con orari di apertura giornalieri, distribuiti nel corso dell'intera settimana.
Questo è l'Ambulatorio popolare di Barletta: una struttura mutualistica finalizzata ad aiutare, gratuitamente, le persone più povere della comunità a soddisfare i propri bisogni non solo di carattere medico e sanitario, ma anche informativo e culturale, proprio perché la conoscenza e la formazione di una coscienza critica sono fondamentali non solo per curarsi meglio, ma per migliorare le proprie condizioni di vita. Infatti, accanto alle attività tipicamente ambulatoriali è stata avviata la scuola di italiano per i bambini delle famiglie dei migranti e il doposcuola per i figli di tutti, e a breve verrà attivata anche l'università delle terza età, perché la cultura fa bene a tutti, fa stare insieme, fa vivere meglio. Un appuntamento consolidato è ormai quello del mercoledi pomeriggio, giorno in cui distribuiamo tutto ciò che abbiamo raccolto nel corso della settimana, tra generi alimentari e materiale sanitario di vario genere come: garze, protesi, stampelle, carrozzine, pannoloni, traverse e girelli. Raccogliamo e distribuiamo anche abiti usati, libri, giocattoli, lenzuola e coperte, prodotti per la pulizia della casa e per l'igiene della persona. A breve attiveremo anche la sartoria, la barberia e la parrucchiera popolare e stiamo pensando di attrezzare il bagno dell'ambulatorio come un servizio diurno, in modo da consentire alle persone più povere di curare la propria igiene, e di essere belle, sì belle, perchè la discriminazione e l'emarginazione sociale ed economica può e deve essere combattuta anche così».
«Ci vediamo questa sera su La7, con un ringraziamento particolare alla giornalista Nicole Maglio, alla troupe, a Giovanni Floris e a tutta la redazione di DiMartedì» conclude Matteucci.
«La povertà, nella nostra comunità è tanta, è assai, sempre che la si voglia vedere, sempre che la si voglia toccare, e le persone stanno progressivamente rinunciando a tutto, anche a soddisfare i propri bisogni primari, anche a curarsi. Ma è tanta anche la solidarietà: la stiamo vivendo, la stiamo toccando, la stiamo organizzando. Oggi, sono oltre 70 i volontari che hanno deciso di donare il proprio tempo e il proprio sapere scientifico per metterlo a disposizione, gratuitamente, delle persone più povere della nostra comunità, tutte, senza alcuna distinzione tra loro. Ci sono medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, psichiatri, biologi nutrizionisti, counselor, mediatori culturali, assistenti sociali, studenti e specializzandi in medicina, infermieristica, scienze sociali e scienze dell'alimentazione, e ci volontari anche privi di specifiche competenze grazie ai quali l'ambulatorio è stato in grado di estendere le proprie attività ben oltre quelle inizialmente previste, con orari di apertura giornalieri, distribuiti nel corso dell'intera settimana.
Questo è l'Ambulatorio popolare di Barletta: una struttura mutualistica finalizzata ad aiutare, gratuitamente, le persone più povere della comunità a soddisfare i propri bisogni non solo di carattere medico e sanitario, ma anche informativo e culturale, proprio perché la conoscenza e la formazione di una coscienza critica sono fondamentali non solo per curarsi meglio, ma per migliorare le proprie condizioni di vita. Infatti, accanto alle attività tipicamente ambulatoriali è stata avviata la scuola di italiano per i bambini delle famiglie dei migranti e il doposcuola per i figli di tutti, e a breve verrà attivata anche l'università delle terza età, perché la cultura fa bene a tutti, fa stare insieme, fa vivere meglio. Un appuntamento consolidato è ormai quello del mercoledi pomeriggio, giorno in cui distribuiamo tutto ciò che abbiamo raccolto nel corso della settimana, tra generi alimentari e materiale sanitario di vario genere come: garze, protesi, stampelle, carrozzine, pannoloni, traverse e girelli. Raccogliamo e distribuiamo anche abiti usati, libri, giocattoli, lenzuola e coperte, prodotti per la pulizia della casa e per l'igiene della persona. A breve attiveremo anche la sartoria, la barberia e la parrucchiera popolare e stiamo pensando di attrezzare il bagno dell'ambulatorio come un servizio diurno, in modo da consentire alle persone più povere di curare la propria igiene, e di essere belle, sì belle, perchè la discriminazione e l'emarginazione sociale ed economica può e deve essere combattuta anche così».
«Ci vediamo questa sera su La7, con un ringraziamento particolare alla giornalista Nicole Maglio, alla troupe, a Giovanni Floris e a tutta la redazione di DiMartedì» conclude Matteucci.