Città più verdi 2025, un convegno a Palazzo San Domenico
Barletta pronta a migliorare grazie alla collaborazione con Legambiente
sabato 7 giugno 2025
13.58
Si è svolto il 5 giugno, nella sala conferenze di Palazzo San Domenico a Barletta, l'evento "Città più verdi, città più visibili" promosso da Legambiente e co-organizzato da FODAF Puglia (Federazione degli ordini dei dottori agronomi e forestali) e O.A.P.P.C (Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) della provincia Barletta-Andria-Trani e in collaborazione con AIAPP (Associazione Italiana Architettura del Paesaggio), Acquedotto Pugliese e Asso Verde.
La conferenza, moderata da Anna Maria Riefolo, si è aperta con i suoi saluti e la presentazione dell'incontro, il quale ha ruotato intorno al tema della gestione e cura del verde urbano.
Introdotto subito dopo il Sindaco della città di Barletta, Cosimo Cannito che ha ringraziato Legambiente per il suo lavoro di sensibilizzazione e acculturamento svolto nei confronti della cittadinanza e della sezione politica. Il Sindaco ha fatto anche riferimento alle norme nazionali ed europei a cui il regolamento cittadino si deve adattare, e che prontamente saranno assimilate e messe in pratica. Scusandosi per il ritardo del censimento del verde della città, ricorda che Barletta ha straordinariamente circa 17mila alberi e arbusti, per cui servono spese per la loro manutenzione e cura. Nell'ultimo periodo, purtroppo non ci sono abbastanza fondi da dedicare a questo settore. Il sindaco apprezza il lavoro svolto da Legambiente e il suo presidente Raffaele Corvasce, grazie ai quali si è arrivati alla consapevolezza della cattiva gestione del verde che veniva pianificata senza criteri scientifici e poca competenza: adesso c'è in amministrazione c'è un'agronoma aiuterà in questo.
La moderatrice Riefolo sottolinea che la questione del verde pubblico è, purtroppo un problema di tante le amministrazioni e che Barletta e finalmente sta lavorando in maniera concreta per migliorare.
Al termine dei saluti istituzionali e ringraziamenti ai presenti, la conferenza è entrata nel vivo con il discorso di Raffaele Corvasce che spiegava ciò che non funziona e non funzionava nel verdepubblico di Barletta, la poca importanza e il trattamento superficiale ad esso relegato, ma, nonostante ciò, da poco è stato raggiunto un obiettivo: la consapevolezza delle persone e amministrazione dell'importanza del verde.
Successivamente si sono susseguiti gli interventi degli ospiti.
Il Professor Giovanni Sanesi (docente presso L'Università degli studi di Bari Aldo Moro), il quale partendo dal dipinto di Giuseppe De Nittis Lungo L'ofanto (1870), introduce la complessità del paesaggio Pugliese e più nello specifico Barlettano, resiliente al cambiamento climatico da sempre. Prosegue parlando di un tema attuale più che mai: la sostenibilità, presente anche nell' agenda 2030 all' obiettivo 11, e di cui tutte le amministrazioni comunali dovrebbero farsi carico. "I cambiamenti climatici, la sostenibilità dell'ambiente e la presenza di aree verdi influiscono sulla vita e la salute delle persone e delle piante stesse. Recenti studi hanno confermato che anche solo vedere il verde intorno a sé ha degli aspetti benefici sul cervello umano. Le aree verdi sono necessarie e devono essere disponibili per tutti: verde democratico per tutti e ovunque!" conclude il docente.
Anche il Dott. Michele Lopane (centro salute mentale ASL BAT), ha condiviso e continuato il discorso dei benefici psicofisici del verde per il cervello umano: vedere e interagire con il verde è utile per la regolazione delle emozioni, controllo degli impulsi, diminuzione dello stress, invecchiamento cellulare.
Francesco Ferrini (docente di arboricultura urbana presso l'università degli studi di Firenze), reintroduce il ruolo dell'Unione Europea nel discorso verde pubblico urbano. Di fatti nel 2021 si parlava della piantumazione in Europa di circa 3 miliardi di alberi entro il 2030. Una cifra assurda e che non sta avendo riscontri nella realtà. Poi prosegue: " Tante volte vengono piantati alberi non adatti all'ambito urbano e quasi nessuno lo sa,spesso anche i vivaisti sono poco esperti o comunque non c'è la concezione da parte loro di vendere per verde pubblico." Per scegliere la pianta più adatta bisogna svolgere uno studio: ogni specie deve essere adatta alla zona in cui verrà posizionata. "Non esiste la pianta ideale, bisogna trovare un compromesso."
Gli spazi verdi rendono più piacevole e armonioso l'ambiente cittadino alla vista, ma svolgono anche un ruolo fondamentale nella riduzione dell'inquinamento atmosferico, nel miglioramento del microclima urbano e nella promozione della salute fisica e mentale dei cittadini. Il verde pubblico rende la città dunque più vivibile, attrattiva e resiliente ai cambiamenti climatici.
La città di Barletta si sta adattando alle vecchie e nuove necessità dell'ambiente, lavorando, aggiornandosi e collaborando con i tecnici competenti del campo.
La conferenza, moderata da Anna Maria Riefolo, si è aperta con i suoi saluti e la presentazione dell'incontro, il quale ha ruotato intorno al tema della gestione e cura del verde urbano.
Introdotto subito dopo il Sindaco della città di Barletta, Cosimo Cannito che ha ringraziato Legambiente per il suo lavoro di sensibilizzazione e acculturamento svolto nei confronti della cittadinanza e della sezione politica. Il Sindaco ha fatto anche riferimento alle norme nazionali ed europei a cui il regolamento cittadino si deve adattare, e che prontamente saranno assimilate e messe in pratica. Scusandosi per il ritardo del censimento del verde della città, ricorda che Barletta ha straordinariamente circa 17mila alberi e arbusti, per cui servono spese per la loro manutenzione e cura. Nell'ultimo periodo, purtroppo non ci sono abbastanza fondi da dedicare a questo settore. Il sindaco apprezza il lavoro svolto da Legambiente e il suo presidente Raffaele Corvasce, grazie ai quali si è arrivati alla consapevolezza della cattiva gestione del verde che veniva pianificata senza criteri scientifici e poca competenza: adesso c'è in amministrazione c'è un'agronoma aiuterà in questo.
La moderatrice Riefolo sottolinea che la questione del verde pubblico è, purtroppo un problema di tante le amministrazioni e che Barletta e finalmente sta lavorando in maniera concreta per migliorare.
Al termine dei saluti istituzionali e ringraziamenti ai presenti, la conferenza è entrata nel vivo con il discorso di Raffaele Corvasce che spiegava ciò che non funziona e non funzionava nel verdepubblico di Barletta, la poca importanza e il trattamento superficiale ad esso relegato, ma, nonostante ciò, da poco è stato raggiunto un obiettivo: la consapevolezza delle persone e amministrazione dell'importanza del verde.
Successivamente si sono susseguiti gli interventi degli ospiti.
Il Professor Giovanni Sanesi (docente presso L'Università degli studi di Bari Aldo Moro), il quale partendo dal dipinto di Giuseppe De Nittis Lungo L'ofanto (1870), introduce la complessità del paesaggio Pugliese e più nello specifico Barlettano, resiliente al cambiamento climatico da sempre. Prosegue parlando di un tema attuale più che mai: la sostenibilità, presente anche nell' agenda 2030 all' obiettivo 11, e di cui tutte le amministrazioni comunali dovrebbero farsi carico. "I cambiamenti climatici, la sostenibilità dell'ambiente e la presenza di aree verdi influiscono sulla vita e la salute delle persone e delle piante stesse. Recenti studi hanno confermato che anche solo vedere il verde intorno a sé ha degli aspetti benefici sul cervello umano. Le aree verdi sono necessarie e devono essere disponibili per tutti: verde democratico per tutti e ovunque!" conclude il docente.
Anche il Dott. Michele Lopane (centro salute mentale ASL BAT), ha condiviso e continuato il discorso dei benefici psicofisici del verde per il cervello umano: vedere e interagire con il verde è utile per la regolazione delle emozioni, controllo degli impulsi, diminuzione dello stress, invecchiamento cellulare.
Francesco Ferrini (docente di arboricultura urbana presso l'università degli studi di Firenze), reintroduce il ruolo dell'Unione Europea nel discorso verde pubblico urbano. Di fatti nel 2021 si parlava della piantumazione in Europa di circa 3 miliardi di alberi entro il 2030. Una cifra assurda e che non sta avendo riscontri nella realtà. Poi prosegue: " Tante volte vengono piantati alberi non adatti all'ambito urbano e quasi nessuno lo sa,spesso anche i vivaisti sono poco esperti o comunque non c'è la concezione da parte loro di vendere per verde pubblico." Per scegliere la pianta più adatta bisogna svolgere uno studio: ogni specie deve essere adatta alla zona in cui verrà posizionata. "Non esiste la pianta ideale, bisogna trovare un compromesso."
Gli spazi verdi rendono più piacevole e armonioso l'ambiente cittadino alla vista, ma svolgono anche un ruolo fondamentale nella riduzione dell'inquinamento atmosferico, nel miglioramento del microclima urbano e nella promozione della salute fisica e mentale dei cittadini. Il verde pubblico rende la città dunque più vivibile, attrattiva e resiliente ai cambiamenti climatici.
La città di Barletta si sta adattando alle vecchie e nuove necessità dell'ambiente, lavorando, aggiornandosi e collaborando con i tecnici competenti del campo.