2 giugno, Ruggiero Quarto: «Dedico la ricorrenza alle vittime del Covid-19»

«Una Repubblica è tanto più grande, quanto più si sa stringere attorno ai concittadini “caduti” e sofferenti»

martedì 2 giugno 2020 14.45
«Carissimi, quest'anno festeggiamo la Repubblica Italiana in toni sommessi, a causa della pandemia in atto. Il nostro saper fare di necessità virtù, ci può aiutare a trasformare una festa pubblica in una occasione di riflessione». Scrive così, il senatore (M5S) Ruggiero Quarto.

«Rinunciamo ai cortei cittadini che possono innescare eventuali contagi da Coronavirus e proviamo a far viaggiare la nostra mente indietro nel tempo. Al referendum istituzionale del 2 giugno 1946, alla tirannia e orrore del nazifascismo, al disastro di una guerra appena conclusa, all'eroismo e sacrificio dei nostri partigiani, alla liberazione dall'oppressore, al fervore per una pronta ricostruzione. Con l'intelletto e col cuore, analizziamo i valori fondanti della nostra Repubblica: la persona, il lavoro, la dignità, la libertà, l'uguaglianza, la democrazia, l'etica, la legalità, la solidarietà, la partecipazione».

«Dedichiamo un po' di tempo a leggere la Costituzione, nella quale tutti questi princìpi trovano spiegazione. Immaginiamo di passeggiare nel "transatlantico" di Montecitorio e incontrare chi ci ha donato un codice aureo, intriso di sangue e speranza: Parri, Calamandrei, Ruini, La Pira, Jotti, Terracini, il giovane Moro, ecc... Tutti impegnati a discutere come armonizzare e dare significato vivo a quelle parole».

«Riascoltiamo la voce dell'amato Presidente partigiano che tuona: "non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà". Rafforzati da questo percorso riflessivo, capiremo che così come siamo stati capaci di costruire una grande Nazione sulle macerie di una guerra infame, allo stesso modo saremo capaci di ricostruire il nostro tessuto sociale ed economico post pandemico, impegnandoci all'unisono, pur nelle differenze, come ci hanno insegnato i nostri padri costituenti. Magari, imparata la dura lezione che un microbo ci sta impartendo, sapremo anche correggere gli errori eco-sistemici e socio-economici che abbiamo commesso e che hanno agevolato la sua trasmissione e letalità. Proprio alle vittime del Covid-19 voglio mestamente dedicare questa ricorrenza. Una Repubblica è tanto più grande, quanto più si sa stringere attorno ai concittadini "caduti" e sofferenti».