Come un delfino: Francesco Disalvo nuota tra i record italiani
Intervista al quindicenne campione di 3 specialità paralimpiche
lunedì 22 luglio 2013
Un barlettano al top nel nuoto nazionale. E' successo a Napoli, dove il nuotatore nato all'ombra di Eraclio Francesco Di Salvo ha portato a casa durante i campionati italiani paralimpici Finp (Federazione italiana nuoto paralimpico) del 12-13 luglio ben tre medaglie d'oro in diverse categorie. Il 15enne barlettano, allenato da Giuseppe Loiodice e Valeria Barletta (assistente tecnico) e tesserato per l'A.S.D. Barletta Nuoto, si è imposto nei 50 metri stile con il tempo di 41''29, nei 100 metri stile in 1'42''9 e nei 100 metri dorso con il tempo di 2'02''23. Imbattibile in acqua, brillante fuori, Francesco ci ha regalato le sue emozioni in una splendida intervista:
Francesco, come è stata questa esperienza dei campionati italiani? Era la prima esperienza?
«Innanzitutto, non mi aspettavo di arrivarci. Invece è andata bene, sono arrivato. Una bella esperienza, è stato emozionante partecipare ad una gara nazionale. Ho partecipato solo a gare regionali finora. Aggiungiamoci il fatto che si sta per due giorni, è stato anche faticoso».
Come sono stati i tuoi tempi in vasca? Sei andato subito ad infrangere i tuoi record, a migliorare i tuoi personali? Oppure la tensione ti ha spinto a peggiorare i tuoi parziali?
«Sono migliorati quasi tutti i tempi: il 50 stile è migliorato di 1 secondo, scendendo da 42' a 41', i 100 stile di un altro secondo da 1'43'' a 1'42'', mentre per quel che riguarda i 100 dorso il tempo è rimasto invariato».
Si tratta di un bottino importante. Al di là dei tempi, che piazzamenti hai ottenuto ai campionati?
«Mi sono piazzato al primo posto in tutte e 3 le gare (50 stile, 100 stile e 100 dorso) e ho ottenuto 3 record nazionali di categoria».
Questo però non possiamo considerarlo un punto d'arrivo, bensì un punto di partenza verso altri obiettivi. Quali sono?
«Il mio obiettivo è innanzitutto andare avanti, poi dove si arriva si arriva. Non mi faccio piano perché ho iniziato appena da un anno».
Sogni qualcosa che ha il nome di nazionale? Sogni le Olimpiadi?
«Sinceramente, è ancora troppo presto».
Dove e quando è cominciata la tua passione per il nuoto?
«È cominciata presso un noto centro sportivo cittadino dotato di piscina. Ho sempre voluto fare questo sport che mi piace. A marzo dello scorso anno, mia madre mi ha iscritto al corso. Ho cominciato per i primi 3 mesi, poi ho ripreso, ma sono sempre stato appassionato alla disciplina».
Come è cambiato il tuo allenamento da "amatore" ad agonista?
«In allenamento, quando sei un amatore puoi gestire le vasche, puoi riposarti. Invece, quando diventi agonista i ritmi sono un po' più serrati».
Quante ore alla settimana ti alleni?
«Da ottobre fino a giugno mi sono allenato per 2 alla settimana per un'ora».
In prospettiva, visto che ti alleni così poco rispetto ad altri ragazzi, è plausibile che arriveranno risultati ancora più importanti.
«Si spera, speriamo che arrivino i risultati».
Quando hai toccato per primo la piattaforma del traguardo, a chi hai pensato? A chi hai dedicato la vittoria?
«In quel momento ero concentrato più a riprendere fiato. Però dai, battute a parte, il pensiero è andato ai miei genitori che mi accompagnano e ai miei istruttori».
Visto che qui c'è il tuo coach Loiodice, com'è questo allenatore?
«È un allenatore che ti sa spronare bene, è sempre determinato, prova sempre ad incoraggiarmi».
Quali sono i prossimi appuntamenti della tua stagione?
«Abbiamo i campionati invernali a marzo dell'anno prossimo. Da ottobre ci saranno le regionali per qualificarsi alle nazionali. Da ottobre cominceremo a lavorare per quell'appuntamento».
Punti anche lì al primo posto?
«Certo, si punta sempre al gradino più alto!»
Francesco, come è stata questa esperienza dei campionati italiani? Era la prima esperienza?
«Innanzitutto, non mi aspettavo di arrivarci. Invece è andata bene, sono arrivato. Una bella esperienza, è stato emozionante partecipare ad una gara nazionale. Ho partecipato solo a gare regionali finora. Aggiungiamoci il fatto che si sta per due giorni, è stato anche faticoso».
Come sono stati i tuoi tempi in vasca? Sei andato subito ad infrangere i tuoi record, a migliorare i tuoi personali? Oppure la tensione ti ha spinto a peggiorare i tuoi parziali?
«Sono migliorati quasi tutti i tempi: il 50 stile è migliorato di 1 secondo, scendendo da 42' a 41', i 100 stile di un altro secondo da 1'43'' a 1'42'', mentre per quel che riguarda i 100 dorso il tempo è rimasto invariato».
Si tratta di un bottino importante. Al di là dei tempi, che piazzamenti hai ottenuto ai campionati?
«Mi sono piazzato al primo posto in tutte e 3 le gare (50 stile, 100 stile e 100 dorso) e ho ottenuto 3 record nazionali di categoria».
Questo però non possiamo considerarlo un punto d'arrivo, bensì un punto di partenza verso altri obiettivi. Quali sono?
«Il mio obiettivo è innanzitutto andare avanti, poi dove si arriva si arriva. Non mi faccio piano perché ho iniziato appena da un anno».
Sogni qualcosa che ha il nome di nazionale? Sogni le Olimpiadi?
«Sinceramente, è ancora troppo presto».
Dove e quando è cominciata la tua passione per il nuoto?
«È cominciata presso un noto centro sportivo cittadino dotato di piscina. Ho sempre voluto fare questo sport che mi piace. A marzo dello scorso anno, mia madre mi ha iscritto al corso. Ho cominciato per i primi 3 mesi, poi ho ripreso, ma sono sempre stato appassionato alla disciplina».
Come è cambiato il tuo allenamento da "amatore" ad agonista?
«In allenamento, quando sei un amatore puoi gestire le vasche, puoi riposarti. Invece, quando diventi agonista i ritmi sono un po' più serrati».
Quante ore alla settimana ti alleni?
«Da ottobre fino a giugno mi sono allenato per 2 alla settimana per un'ora».
In prospettiva, visto che ti alleni così poco rispetto ad altri ragazzi, è plausibile che arriveranno risultati ancora più importanti.
«Si spera, speriamo che arrivino i risultati».
Quando hai toccato per primo la piattaforma del traguardo, a chi hai pensato? A chi hai dedicato la vittoria?
«In quel momento ero concentrato più a riprendere fiato. Però dai, battute a parte, il pensiero è andato ai miei genitori che mi accompagnano e ai miei istruttori».
Visto che qui c'è il tuo coach Loiodice, com'è questo allenatore?
«È un allenatore che ti sa spronare bene, è sempre determinato, prova sempre ad incoraggiarmi».
Quali sono i prossimi appuntamenti della tua stagione?
«Abbiamo i campionati invernali a marzo dell'anno prossimo. Da ottobre ci saranno le regionali per qualificarsi alle nazionali. Da ottobre cominceremo a lavorare per quell'appuntamento».
Punti anche lì al primo posto?
«Certo, si punta sempre al gradino più alto!»