Una vita all'insegna dei sacrifici e della vittoria

Pietro Mennea, Pia Lionetti, Vito Incantalupo, ammirevoli talenti sportivi, orgoglio di Barletta nel mondo. Semplicità nello sport e nella vita

martedì 13 novembre 2012
A soli quindici anni sfidava Porsche ed Alfa Romeo, in viale Giannone a Barletta, Pietro Paolo Mennea; i giovani dell'epoca si intrattenevano a vederlo correre sino alle tre di notte, perché era un piacere assistere alla folle corsa di questo giovinetto, che con le 500lire vinte da queste piccole scommesse, si pagava la merenda per la scuola. Di umili natali, orgoglio della sua famiglia e dei suoi concittadini, porta il nome di Barletta nel mondo, quando nel 1979, dopo diverse vittorie tra cui l'oro europeo, alle Universiadi di Città del Messico stabilisce il nuovo record mondiale dei 200 metri piani a 19"72. Destinato a restare imbattuto per ben diciassette anni, il record di Mennea rappresenta qualcosa di più rispetto ad una grande vittoria sportiva, si caratterizza invece come l'apice della vita di un giovane onesto e soprattutto di uno sportivo pulito come ormai se ne vedono ben pochi. Dopo diverse onorificenze la città di Barletta ha voluto ospitare una serata in suo onore nel maestoso Teatro Curci, durante la quale, in un'appassionante intervista, Mennea ha narrato la sua vita per aneddoti, lasciandosi seguire amabilmente dal pubblico.

Ciò che colpisce di più è vedere come possa rimanere umile, anche a sessant'anni, un uomo la cui vita è stata caratterizzata da numerose vittorie soprattutto a livello umano. La "Freccia del Sud", come fu soprannominato, ritiratosi per dedicarsi allo studio, una volta plurilaureato, diede vita nel 2006 alla "Fondazione Pietro Mennea" dedita a scopi filantropici e culturali. La sua è una lotta costante al doping, triste piaga moderna dello sport.

Barletta non manca di certo in giovani talentuosi , Pia Carmen Lionetti giovane barlettana, campionessa del mondo juniores nel 2005 nel tiro con l'arco, ha rappresentato l'Italia a Pechino '08 e a Londra '12,Vito Incantalupo che ha partecipato ai Mondiali juniores di Barcellona; casi come questi si caratterizzano come l'orgoglio di una piccola città di provincia, dove molto probabilmente una vita sana e all'insegna delle piccole cose, forgia campioni dalla grande abilità atletica ma soprattutto di mirabile tempra morale.

I giovani d'oggi, purtroppo, trovano difficile vivere una vita di sacrifici ma come ha detto lo stesso Mennea durante il suo racconto, «ci si sacrifica, si fallisce, poi si fallisce un po' meglio, fino alla fine si ottengono i risultati», perché la vita non è fatta di superficialità ma è una sfida continua e per sopravvivere le sfide non vanno scavalcate, ma vanno accettate con il cuore.