Tra ricatti e riscatti, impazza il racket dei motorini rubati

Scoperto a Barletta un garage con “cavalli di ritorno”. Quattro i furti ogni giorno

lunedì 16 agosto 2010
A cura di Nicola Ricchitelli
Torni dalla spiaggia stanco e abbronzato? Il motorino non c'è più. E' questa la scena che frequentemente si presenta a molti ragazzini che popolano le spiagge della città di Barletta in questo periodo estivo. Accade cosi che una normale mattinata di relax e divertimento in spiaggia con gli amici viene rovinata quando di ritorno verso il posto dove vi era parcheggiato il mezzo si constata che è più lì. Accade che la prima reazione della maggior parte delle vittime è quella di cercare un contatto con chi ha commesso il furto, tramite amici di amici, anziché denunciare il furto alle forze dell'ordine.

Il furto di motorini e ciclomotori è un fenomeno mai debellato: le vittime sono spesso adolescenti che un po' per paura e un po' perché guidati da una sorta di codice etico che poggia le proprie basi sull'omertà preferiscono tacere anziché denunciare. Molti sono infatti i motociclisti che preferiscono recuperare il mezzo pagando un riscatto.

Le statistiche dipingono un quadro a tinte fosche: una media di quattro motorini rubati al giorno. Secondo gli agenti del Commissariato di Barletta, sarebbe proprio la litoranea di Ponente il luogo preferito dai ladri, ma le indagini talvolta non si sono limitate a questo.

Una interessante scoperta è stata fatta proprio nei giorni scorsi dagli agenti del Commissariato di Barletta in pieno centro storico in un garage nel quale erano custoditi motorini rubati in attesa di essere restituiti ai loro proprietari dietro pagamento di una somma di denaro, il cosiddetto "cavalli di ritorno". I tre motorini rinvenuti nel garage erano due Piaggio "Liberty" e un Piaggio "Beverly". Il titolare del locale dove sono stati ritrovati gli scooter è stato denunciato per ricettazione.

Gli investigatori sono al lavoro per comprendere le logiche e l'organizzazione dei furti.