Socialisti in maggioranza, per Maria Campese è un «ribaltone»

«Il centrosinistra che ha vinto le elezioni non esiste più»

giovedì 21 gennaio 2016 8.53
Parlano di «ribaltone» il consigliere comunale Maria Campese e il portavoce Giuseppe Defazio a poche ore dalla diffusione di quanto è stato dibattuto in un'ultima riunione di maggioranza. Un dibattito che ha travolto il suo partito di riferimento - Sinistra Unita - e la compagine dei socialisti che sono passati a rinforzo del sindaco Cascella. «A Barletta il centro sinistra che aveva vinto le elezioni amministrative del 2013, e consentito a Pasquale Cascella di diventare sindaco, non esiste più. Il Partito Democratico, con Scelta Civica, Buona Politica, Centro Democratico ed alcuni transfughi ricompongono lo stesso quadro politico rimettendo insieme i pezzi che mandarono a casa Maffei. Dopo l'intervento del 27 dicembre 2015, in cui chiedevamo chiarimenti alla nostra coalizione dell'immobilismo decisionale, nonostante fosse stato fatto un importante percorso di condivisione degli obiettivi da raggiungere e degli strumenti di cui ci si voleva dotare per raggiungere gli stessi, con la sottoscrizione di un documento da parte di tutti i partiti della coalizione che si era presentata insieme alle amministrative del 2013, Sinistra Unita riceveva un invito a partecipare ad un tavolo politico che vedeva la presenza del PSI senza una condivisione preventiva. A tale incontro ci veniva sottoposto un documento che di fatto contraddiceva tutto quanto affermato nel documento precedentemente sottoscritto da tutti. Abbiamo richiesto di emendare il documento, soprattutto nella parte che disconosceva la nostra esistenza: abbiamo chiesto di aggiungere alle culture "riformista, cattolica e civica" presenti nella coalizione, anche la nostra di cultura: quella di sinistra, ma ci è stato negato. Di fatto è stato sancito che non potevamo più far parte di questa "nuova" coalizione che puzza già di vecchio».

«Siamo stati forse troppo netti nel porre la necessità di sanare il familismo presente in giunta, e per questo siamo risultati indigesti al sindaco? Il PD e il sindaco decidono di rompere il patto con gli elettori e di dare vita ad un vero e proprio ribaltone ispirandosi al "Partito della Nazione": fanno quadrare i conti dando vita ad una nuova coalizione con il PSI (che si è presentato con altra coalizione alle amministrative del 2013) e tenendo fuori la Sinistra. Paghiamo così la nostra schiettezza con un atto di epurazione suggellato da un cambio di maggioranza, un ribaltone, proposto dal sindaco e dal PD che vede l'ingresso dei socialisti in coalizione. E le altre forze politiche della coalizione cosa hanno da dire? Firmano documenti che diventano carta straccia nello stesso momento della sottoscrizione? Sono completamente piegati ai voleri del Partito Democratico e del sindaco (iscritto PD) per avere una poltrona/strapuntino su cui sedersi? È questa la dignità e la coerenza della politica? Per noi è altro!».

«Avremmo potuto firmare e avere la nostra postazione in giunta, ma non è il poltronismo che muove le nostre azioni, bensì la coerenza al mandato elettorale. Non è quindi Sinistra Unita che esce dalla coalizione che ha vinto le elezioni, sono invece Partito Democratico, Scelta Civica, Buona Politica, Centro Democratico e sindaco che con quest'atto miope e dannoso tradiscono il mandato ricevuto dagli elettori ed escono dalla maggioranza che ha vinto le elezioni, alleandosi per ora con l'opposizione socialista e formando una nuova maggioranza. Siamo preoccupati per questa città perchè chi doveva rappresentare garanzie morali e politiche per rilanciare il centro-sinistra barlettano è diventato insieme al PD l'esponente più alto della deriva politica e morale della stessa. Abbiamo pagato la denuncia politica di familismo tra giunta e dirigenti, abbiamo pagato il voto contrario al PUTT-P, abbiamo pagato la nostra schiettezza, abbiamo pagato il nostro essere di Sinistra con la S maiuscola. Siamo quindi al punto di partenza, la cordata che ha mandato via il sindaco Maffei si ripropone con la solita arroganza che i cittadini conoscono bene. Per quel che ci riguarda continueremo a rispettare il vincolo di mandato con gli elettori e con le linee programmatiche con cui ci siamo presentati alle elezioni: è questa la nostra stella polare».