Segnalazione alla Soprintendenza per lo stato di "Palazzo Pretorio" a Barletta

L'intervento dell’Archeoclub d’Italia Canne della Battaglia

martedì 22 dicembre 2020
Sul preoccupante degrado a vista dell'antico "Palazzo pretorio" e sul più generale stato di salute dell'immobile ubicato in pieno centro a Barletta, l'Archeoclub d'Italia APS Canne della Battaglia Barletta è intervenuto con una propria segnalazione, d'intesa con la Presidenza nazionale di Roma, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) per le province di Barletta Andria Trani e Foggia.

In considerazione di come l'edificio sia sottoposto a tutela monumentale ai sensi della Parte II del D.Lgs. 42/2004, l'Archeoclub d'Italia Canne della Battaglia Barletta (di recente costituitosi in Associazione di Promozione Sociale come Ente di Terzo Settore alla luce dell'avvenuta introduzione della Riforma e correlata disciplina giuridica, adeguando il proprio Statuto quale componente della Consulta comunale per la salvaguardia dell'ambiente, del territorio e dei beni culturali, ambientali e architettonici) ha ritenuto di procedere dopo aver constatato la sempre più ampia chiazza di umidità sulla facciata prospiciente corso Vittorio Emanuele e la statua di Massimo d'Azeglio, così come ancora più appariscente è il distacco dell'intonaco rilevabile all'interno sotto le sue volte.

E così il vetusto immobile - da molte fonti indicato come la signorile residenza del Gran Capitano Consalvo da Cordova durante gli avvenimenti della famosa "Disfida di Barletta" e della guerra franco-ispanica (autunno - inverno 1503) di quei lunghi mesi fino alla conclusiva "Battaglia di Cerignola" nell'aprile di quell'anno – versa in condizione di degrado. Tanto da far preoccupare anche il più superficiale degli osservatori per il suo "stato di salute", posto com'è in pieno centro ed a pochissimi passi da Palazzo di Città. Lo distingue chiaramente, di giorno e di sera, chi si ferma al rosso dell'incrocio semaforico con (per l'appunto) Via Consalvo da Cordova o chi attraversa le strisce pedonali sui lati di queste due strade cittadine d'intenso traffico veicolare e pedonale.

"Palazzo Pretorio" ostenta quella vistosa chiazza di umidità quale frutto e diretta conseguenza dell'ostruzione (con terriccio, sterpi e quant'altro) al tubo di scolo dell'acqua piovana che, fuoriuscendo dallo scorrimento obbligato fino al suolo, si espande sulla facciata e, crediamo, anche all'interno degli ambienti interni chiusi oltre le persiane chiuse a loro volta da parecchio tempo. Si teme che l'acqua piovana potrebbe essere penetrata con abbondanza anche altrove, considerato il distacco d'intonaco sulle pareti del manufatto sotto i suoi archi.

"Palazzo Pretorio" ha ricevuto attenzioni anche piuttosto di recente, consistite nell'incamiciatura in una gabbia metallica del pilastro portante rivolto verso l'orologio di San Giacomo e l'installazione di una rete sotto il soffitto/pavimento per celare le travature di legno evidentemente restaurate con finalità di rinforzo all'intera struttura.
La segnalazione avanzata alla Soprintendenza ha comportato l'assegnazione dell'accertamento di notizie al competente funzionario con inizio di una procedura quanto mai necessaria e, proprio in questo caso, necessariamente provvidenziale per accertare su base tecnica quanto visibile ad occhio nudo.
Lo stato di degrado del "Palazzo Pretorio" di Barletta
Lo stato di degrado del "Palazzo Pretorio" di Barletta
Lo stato di degrado del "Palazzo Pretorio" di Barletta
Lo stato di degrado del "Palazzo Pretorio" di Barletta