Ritardi sui tamponi presso medici di base e farmacisti, la denuncia del senatore Damiani

«A fronte di operatori sanitari responsabili come i medici di base e i farmacisti, i vertici regionali sono latitanti»

martedì 15 dicembre 2020
«Abbiamo la percentuale più alta in Italia di test positivi e il sistema sanitario è al collasso». È la denuncia del senatore di Forza Italia Dario Damiani che interviene sollevando problemi relativi all'impossibilità di eseguire tamponi presso medici di famiglia e farmacisti.

«A conferma dell'ennesima sciagura compiuta dal duo Emiliano-Lopalco ai danni del sistema sanitario pugliese, e quindi di tutti i cittadini, in un momento di grave emergenza come quello attuale, arriva l'ultima denuncia dei medici di famiglia e dei farmacisti che con sconcerto scrivono all'assessore alla Sanità Lopalco, ma sarebbe più corretto "sedicente" assessore, vista la sua totale e incomprensibile assenza su fatti e atti concreti nella gestione del suo ufficio, denunciando l'impossibilità di eseguire sia i tamponi rapidi nei propri studi che i test antigenici nei Covid Point delle farmacie a causa della mancata attivazione da parte della Regione Puglia della piattaforma informatica per le prenotazioni e la comunicazione degli esiti dei tamponi.

E ciò nonostante siano trascorse ormai settimane dalla firma dei rispettivi accordi fra le rappresentanze delle categorie e l'assessorato regionale che, data la situazione drammatica della Puglia in questa seconda ondata di contagi, dovevano essere immediatamente esecutivi e urgenti per consentire la massima tempestività dei tracciamenti.

Purtroppo invece finora qualcuno dorme sonni tranquilli in Regione, o forse preferisce la sua nuova carriera di presenzialista in televisione, permettendosi il lusso di non attivare gli strumenti indispensabili per tentare di arginare la diffusione del Covid-19, mentre abbiamo la percentuale più alta in Italia di test positivi e il sistema sanitario è al collasso.

A fronte di operatori sanitari responsabili come i medici di base e i farmacisti, che mettono a disposizione la propria rete capillare per andare incontro alle necessità di tutela della salute dei cittadini, i vertici regionali sono latitanti. Dire che si tratta di una gestione indecente e indegna della sanità regionale è persino riduttivo. Perciò ribadisco la necessità, ormai indifferibile anche alla luce di quest'ultima gravissima omissione di atti relativa ai tamponi rapidi, di un intervento ministeriale che accerti ogni responsabilità».