Querelle palazzo Cantina della Sfida, parola al Movimento 5 Stelle
Per i consiglieri è il «naufragio dell'amministrazione Cannito»
mercoledì 17 giugno 2020
10.37
«Il naufragio dell'amministrazione Cannito», così i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Maria Angela Carone, Beppe Basile e Antonio Coriolano intitolano l'episodio che sta interessando le vicende del palazzo di via Cialdini, in cui è ubicata la Cantina della Sfida. Così commentano sui risvolti politici di questa querelle.
«Quello che è successo lunedì in Consiglio comunale sulla questione del Palazzo della Cantina della Disfida, fa capire quanto sia frammentata la maggioranza che dovrebbe governare la nostra città. Che un componente della Giunta ritenga di non dover comunicare ai suoi stessi colleghi di essere parte interessata in un atto che stavano votando la dice lunga sulla coesione delle forze politiche di maggioranza e sul rispetto che le stesse hanno nei confronti del sindaco, al quale è ormai abbondantemente sfuggito il controllo della situazione. Dirigenti che procedono senza alcun indirizzo politico salvo poi essere immotivatamente destituiti, screzi apertamente dichiarati, totale indecisione e grande confusione generale.
Questa volta solo grazie alle opposizioni, il Sindaco e la sua sgangherata maggioranza sono ritornati sui propri passi senza peraltro articolare risposte serie e credibili salvo trincerarsi dietro un improbabile "non sapevamo".
E' ormai evidente che il solo collante che tiene unita questa maggioranza è la necessità di arrivare alle elezioni regionali. Dopo arriverà la resa dei conti e, forse, la fine di questa agonia. Chiedere che questa non si protragga oltre è chiedere troppo a chi non sa nemmeno cosa accade sotto il proprio naso».
«Quello che è successo lunedì in Consiglio comunale sulla questione del Palazzo della Cantina della Disfida, fa capire quanto sia frammentata la maggioranza che dovrebbe governare la nostra città. Che un componente della Giunta ritenga di non dover comunicare ai suoi stessi colleghi di essere parte interessata in un atto che stavano votando la dice lunga sulla coesione delle forze politiche di maggioranza e sul rispetto che le stesse hanno nei confronti del sindaco, al quale è ormai abbondantemente sfuggito il controllo della situazione. Dirigenti che procedono senza alcun indirizzo politico salvo poi essere immotivatamente destituiti, screzi apertamente dichiarati, totale indecisione e grande confusione generale.
Questa volta solo grazie alle opposizioni, il Sindaco e la sua sgangherata maggioranza sono ritornati sui propri passi senza peraltro articolare risposte serie e credibili salvo trincerarsi dietro un improbabile "non sapevamo".
E' ormai evidente che il solo collante che tiene unita questa maggioranza è la necessità di arrivare alle elezioni regionali. Dopo arriverà la resa dei conti e, forse, la fine di questa agonia. Chiedere che questa non si protragga oltre è chiedere troppo a chi non sa nemmeno cosa accade sotto il proprio naso».