Palazzinari a Barletta: di silenzio in silenzio

Euro in campagna elettorale a tasso zero?. Nessun politico ci rilascia intervista chiarificatrice sul fenomeno

giovedì 2 giugno 2011
L'indagine sugli imprenditori edili e sul gigantesco buco nero in cui finivano centinai di migliaia di euro è già finita nel cono d'ombra, nella spirale del silenzio a cui sono condannate le notizie che scuotono le coscienze e turbano equilibri sociali, politici, economici. Anche nei pochi giorni in cui la notizia degli arresti, degli avvisi di garanzia hanno occupato colonne e colonne dei giornali locali, i politici barlettani hanno (quasi tutti) preferito tacere. Molti si sono appellati al garantismo e alla presunzione di innocenza. È vero. In occasione di queste inchieste scatta immediatamente una sindrome. Quella che qualcuno ha definito morbo giustizialista. Tintinnare di manette e condanne prima ancora che abbiano avvio i processi. La curiosità pelosa nei confronti dei protagonisti indagati: chi sono, quanti sono ecc. Ma nessuno ci impedisce di commentare ciò che è ormai noto. Né tanto meno di trarre considerazioni politiche sul fenomeno, non sulle persone indagate. C'è un enorme quantità di denaro nero che proviene dal mondo dell'edilizia. Se, come qualcuno ha già velatamente fatto intuire, anche solo una parte di questo denaro fosse stato inserito nei circuiti di finanziamento delle campagne elettorali, saremmo di fronte a un sistema doppiamente malato. Un sistema di riciclaggio di denaro sporco che passa attraverso candidati e amministratori consenzienti da un lato; una politica dopata attraverso una forma devastante di collateralismo imprese/partiti dall'altro. Probabilmente è in questo lato della vicenda la causa del silenzio o del balbettio dei partiti.

Alessandro Porcelluzzi