Morì per il nitrito di sodio al posto del sorbitolo, condannato il medico

Pronunciata la sentenza di primo grado per il caso della giovane Teresa Sunna

martedì 28 febbraio 2017 18.05
Il gastroenterologo barlettano Ruggiero Spinazzola è stato condannato ad 1 anno e 4 mesi di reclusione per la morte di Teresa Sunna, la 29enne tranese deceduta perchè in previsione di un esame per diagnosticare eventuali intolleranze alimentari le fu somministrato nitrito di sodio erroneamente etichettato come sorbitolo, innocua sostanza zuccherina necessaria per il test. La pena è sospesa.

La sentenza di primo grado è stata pronunciata dal Tribunale di Trani: giudice monocratico Lorenzo Gadaleta. Spinazzola è stato, invece, assolto dall'ulteriore imputazione di "somministrazione di medicinali guasti" mossa perchè nel suo ambulatorio, secondo il pubblico ministero Michele Ruggiero che coordinò le indagini dei Carabinieri del Nas, furono trovati medicinali scaduti confusi con quelli ancora somministrabili. Accusa, quest'ultima, da cui Spinazzola è stato assolto.

La tragedia avvenne per un errore nell'etichettatura della confezione, avvenuto ad opera della casa farmaceutica R&D Laboratories, nota come Mistral. Il dottor. Spinazzola aveva acquistato quella confezione sul sito "eBay" risparmiando pochi euro per la composizione zuccherina che sarebbe servita alla preparazione del brench test. Sunna morì ancor prima di giungere all'ospedale di Barletta, nel cui centro antiveleni si riuscirono, invece, a salvare le due colleghe di sventura grazie ad un antidoto del valore di pochi euro. Tra 90 giorni il deposito delle motivazioni e poi il ricorso in appello, preannunciato dall'avvocato Leonardo Iannone.

Avevano precedentemente patteggiato 2 anni di reclusione, col beneficio della sospensione della pena, il chimico ed un'altra dipendente della casa farmaceutica nord irlandese accusati della morte di Sunna e delle gravi lesioni riportate da Addolorata Piazzolla, 62 anni di Margherita di Savoia, e da Anna Abbrescia, 35 anni di Altamura. Tutte rimasero avvelenate dal nitrito di sodio scambiato per sorbitolo in occasione della preparazione ad un esame diagnostico su eventuali intolleranze alimentare per cui, il 24 marzo 2012, si erano recate nello studio del gastroenterologo Spinazzola. La Mistral risarcì i familiari di Sunna e le 2 donne scampate alla morte.