Lidl, il castello di Barletta potrebbe salvarsi. Ma «ci sono ancora troppi dubbi»

Mentre è in corso una trattativa con l’azienda, il M5S valuta di presentare un esposto in Procura

sabato 17 aprile 2021
A cura di Cosimo Giuseppe Pastore
I lavori del cantiere all'ombra del castello potrebbero chiudersi qui. O meglio, potrebbero spostarsi, portando con sé lo strascico di un'indignazione popolare che perdura da settimane. Il sindaco Cannito non svela nulla sulla proposta avanzata all'azienda Lidl. Preferisce attendere una risposta dai vertici che ha incontrato ieri mattina. «È una proposta nell'interesse esclusivo della nostra città», ha detto.

Ma, come già anticipato, pare si tratti di un tentativo di perequazione con un terreno antistante gli alloggi di edilizia popolare di via Velasquez, in zona Barberini. La sospensione di sette giorni dei lavori servirà per le valutazioni di Lidl, ma intanto la città chiede risposte. Quelle che non può fornire Cannito. «Confermo, ancora una volta, che non ero a conoscenza di queste procedure», ha ribadito ieri in Consiglio comunale. «Sindaco – lo ha anticipato l'ormai ex componente di maggioranza, Pier Paolo Grimaldiprenda atto dell'incapacità di governare la città. Quando ci sono questioni così rilevanti, lei deve seguirle. Non può dire "non sapevo" o "non conoscevo"».

E allora sono le opposizioni a cercare quelle risposte. Anzi, a provare a ricostruirle in poco tempo visto che la documentazione richiesta tredici giorni prima è arrivata a meno di 24 ore dalla seduta consiliare. Provano così a mettere in fila i fatti dagli anni '80 ad oggi, tra la sanatoria e la recente autorizzazione all'intervento di ristrutturazione edilizia.

Ma qualcosa non convince. Lo evidenzia il Movimento 5 Stelle, annunciando l'intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica perché «le risposte non arrivano e se arrivano sono incomplete o di parte», dice il consigliere Antonio Coriolano. Si tratterebbe del secondo, dopo quello di Legambiente. Sul fronte opposto, tuttavia, i dirigenti difendono la legittimità del loro operato.

Barletta, intanto, attende un piano urbanistico generale capace di disegnare la fisionomia di una città ben diversa dagli anni '70, in cui si data il piano regolatore vigente. Se l'amministrazione Cannito dovesse riuscire a portare a compimento l'impresa, forse in futuro non bisognerà più preoccuparsi che a pochi metri dal castello possa sorgere un supermercato.