La Misericordia non è per i disabili

Barriere architettoniche in beni diocesani

domenica 17 gennaio 2016
A cura di Paolo Doronzo
Circa un mese fa ci eravamo occupati di barriere architettoniche legate al luogo di proprietà della Diocesi di Trani-Bisceglie-Barletta; in particolare, ci eravamo soffermati sulla inaccessibilità per persone disabili e mamme con i passeggini della Sala della Comunità di Sant'Antonio, nell'omonima via barlettana. In quel luogo, infatti, si svolgono diverse attività aperte al pubblico più disparato, anche attività d'incontro politico e istituzionale; purtroppo, la chiesa, ormai chiusa al culto, presenta rampe di scale molto ripide che non consentono l'accesso a tutti i cittadini come previsto dalla legge.

Oggi torniamo a sollecitare la diocesi su un'altra barriera posta "contro" i cittadini disabili su sedia a rotelle, più grave ancora poiché si tratta di un'istallazione estremamente moderna e che dunque sarebbe dovuta essere superata già nella sua progettazione. Il riferimento e alla recentissima apertura della Porta Santa detta "Porta della Misericordia" presso il lato nord della cattedrale di Santa Maria maggiore. La Porta, nota come "Porta degli Elefante", era murata da moltissimo tempo e in occasione dello straordinario anno giubilare, voluto da papa Francesco, è stata completamente restaurata nel suo portale e adibita a portone funzionante. L'egregio restauro ha consentito di ammirare meglio nei particolari lo splendore del portale che tuttavia sorge su di un livello più elevato rispetto alla strada perché tale era il livello nel XIV secolo; per rendere fruibile l'ingresso è stata applicata una struttura metallica rimovibile con dei gradini. Ciò chiaramente non la rende attraversabile, fedeli o no, da chi è costretto su una sedia a rotelle. È tempo ormai che anche la Chiesa si attrezzi per cercare di superare gli ostacoli di accoglienza che proprio le porte sante dovrebbero rappresentare; inoltre, non dimentichiamo che le principali strutture storiche e monumentali della città sono soprattutto chiese e dunque non possiamo escludere la fruizione di questi luoghi da parte di cittadini e turisti diversamente abili.