"La falda è inquinata ma la bonifica non si farà mai"

Il Collettivo Exit critica la Commissione regionale

venerdì 4 settembre 2015
"Partiamo da un presupposto: questa volta sulla questione Timac la montagna non ha partorito come al solito il topolino, ma l'ennesimo espediente per non risolvere un ben nulla". Interviene una nota severa del Collettivo "Exit" a commentare la recente riunione di Commissione regionale riguardante la questione Timac.

A questo punto il Consigliere regionale Caracciolo,presidente della Commissione Ambiente della Regione Puglia, poteva benissimo risparmiarsi di convocare la suddetta commissione se il risultato doveva essere quello che è emerso durante l'incontro. Ma andiamo con ordine,quello che emerge dalla riunione,reso noto attraverso gli organi di stampa,e' che la Regione Puglia si attiverà con il supporto dell'Arpa e della Asl Bat per dare luogo ad un piano di investigazioni del suolo e della falda del territorio di Barletta,in modo da verificare il reale inquinamento e soprattutto accertare le cause e le responsabilità. Vorremmo ricordare al Presidente della Commissione Ambiente Caracciolo e all'assessore all'ambiente Santorsola che gli organi competenti tra cui la Regione Puglia erano a conoscenza della contaminazione della falda sin dal 2009 e hanno rilasciato senza problemi l'AIA( autorizzazione integrata ambientale) alla Timac nel 2011 usando un escamotage,stralciando dal procedimento autorizzativo il piano di bonifica.

Adesso per cercare di buttare un po' di fumo negli occhi in un' opinione pubblica allarmata per le numerose emergenze ambientali che gravano sulla città di Barletta( inserita tra le città più inquinate della Puglia), la Commissione Ambiente ha deciso di spendere un po' di soldi pubblici per accertare qualcosa che era ed è stato già accertato dagli organi competenti. E' chiaro che tutto ciò è una farsa messa in piedi dalle istituzioni per cercare di prendere tempo e sollevare dalle proprie responsabilità chi in nome del profitto e del ricatto lavorativo ha deciso di sacrificare la nostra salute. Anche le dichiarazioni durante la Commissione Ambiente del Consigliere Caracciolo e dell'assessore Santorsola che hanno accusato i movimenti e i comitati di provocare "ingiustificati allarmismi" o peggio ancora di fare "terrorismo psicologico che mina il lavoro serio degli enti",ci fa capire da che parte hanno deciso di schierarsi questi soggetti istituzionali. Noi rigettiamo al mittente affermazioni che provengono da esponenti politici che in tutti questi anni sono rimasti in un silenzio complice e che oggi con le loro dichiarazioni e i loro provvedimenti cercano di rimuovere le cause che hanno prodotto questa situazione.

Come abbiamo già affermato il provvedimento partorito dalla Commissione Ambiente cerca di prendere tempo con il rischio di annacquare le eventuali responsabilità nell'inquinamento della falda e di ritrovarci un domani senza nessun responsabile,con la beffa finale dell'eventuale bonifica a carico di tutti noi cittadini. Basti pensare che la Provincia,che certo non ha mai brillato per il suo impegno ecologista,ha confermato durante la riunione di voler mantenere l'ordinanza emessa che intima alla Timac di procedere con la bonifica. L'unica soluzione giusta che poteva essere presa durante i lavori della Commissione Ambiente e che Caracciolo e Santorsola si sono guardati bene dal prendere,era quella di riaprire la procedura di messa in sicurezza del sito,inserendo finalmente la bonifica e risarcendo un'intera comunità dai danni subiti.