«La casa di riposo rischia la chiusura», Chiariello chiede un consiglio comunale monotematico

L’ASP “Regina Margherita” è al bivio: o il rilancio economico o la chiusura

martedì 9 dicembre 2014
«L'Azienda pubblica di servizi alla persona (A.S.P.) "Regina Margherita" - più conosciuta come "Casa di Riposo dei Cappuccini" - dedita, dal 1885, all'accoglienza degli anziani autosufficienti ed a rischio perdita di autonomia (ma anche di persone non anziane disagiate e con problemi abitativi) è a rischio chiusura. L'ente, che costituisce per la nostra città un importante presidio contro la povertà ed in particolare contro la solitudine e l'emarginazione dei più anziani, ha trovato nel passato il suo sostentamento nelle donazioni di privati, della Chiesa e negli introiti derivanti dalla propria attività. Col tempo, a causa di passate amministrazioni poco avvedute e della crisi economica, l'A.S.P. Regina Margherita ha accumulato un disavanzo che solo la recente gestione si sta impegnando a colmare». E' quanto scrive l'avvocato Stefano Chiariello, della direzione PD Bat.

«Ma, come anticipato, l'A.S.P. Regina Margherita è a rischio chiusura poiché la Legge Regionale n. 15 del 2004, che istituisce e disciplina tali enti, richiede che gli stessi posseggano requisiti patrimoniali di cui ad oggi la Casa di Riposo dei Cappuccini è sprovvista e, pertanto, la Regione Puglia ha avviato un procedimento che porterà alla estinzione dell'ente qualora in tempi brevi non siano colmate queste carenze patrimoniali.

Paradossalmente però tanto si potrebbe fare per riqualificare e valorizzare l'unico presidio pubblico cittadino che nei fatti opera nel settore dei servizi sociali come prestatore di ultima istanza del Comune, perchè l'A.S.P. Regina Margherita è in graduatoria per l'ottenimento di un finanziamento (ex C.I.P.E. fondo sviluppo e coesione) che darebbe nuove prospettive alla struttura, consentendone la ristrutturazione e l'adeguamento alle normative vigenti nonché un possibile accreditamento della stessa quale R.S.S.A. (residenza sociosanitaria assistenziale per anziani). Tale ipotesi è l'unica che consentirebbe al contempo di trasformare un ente in difficoltà strutturali in un'azienda in grado di autosostenersi economicamente e di offrire un servizio di cui c'è un grande bisogno, considerate le politiche di deospedalizzazione che si stanno perseguendo nel settore sanitario.

La Casa di Riposo dei Cappuccini si trova quindi di fronte ad un bivio: una chiusura - e dunque il venir meno nella nostra città di un presidio contro la povertà e l'emarginazione degli anziani - oppure un rilancio, attraverso un finanziamento che consentirebbe alla stessa di assolvere migliori ed ulteriori funzioni di assistenza sociosanitaria agli anziani e non. Il tempo sta per scadere e per il ruolo oggi quanto mai indispensabile della struttura ritengo che sia doveroso aprire una riflessione su quanto sta avvenendo, anche nella speranza di rinnovare quello spirito di solidarietà che ha animato le liberalità delle famiglie della migliore borghesia locale. Ma sono soprattutto l'Amministrazione comunale e le forze politiche tutte - senza distinzione - che dovrebbero esprimersi ed assumere la responsabilità di indicare chiaramente il destino al quale l'A.S.P. va incontro, anche attraverso un consiglio comunale monotematico considerati i tempi risicati a disposizione prima che la Regione ne sancisca la chiusura».