La Bat con Foggia, conferme dalla Giunta regionale

Interviene l’associazione andriese Lac. «Milioni di euro risparmiati chiudendo uffici decentrati»

lunedì 17 settembre 2012
Alla luce delle disposizioni del governo Monti, il processo di riordino delle province pugliesi porta a definire una duplice ipotesi di assetto istituzionale. Ai sensi della normativa in vigore vengono soppresse le province di Barletta-Andria-Trani, Brindisi e Taranto per mancanza dei requisiti minimi relativi alla dimensione territoriale e alla popolazione residente prescritti dalla deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2012. Nelle due ipotesi di assetto definite dalla giunta regionale, che vedono Brindisi e Taranto accorpate in un'unica provincia oppure accorpate a quella di Lecce, la nostra provincia di Barletta-Andria-Trani risulta accorpata alla provincia di Foggia. La Giunta regionale conferma quindi l'ipotesi di accorpamento illustrate nei padiglioni della Fiera del Levante dall'assessore Dentamaro.

Sull'argomento è intervenuta l'associazione andriese Lac che invita agli amministratori provinciali a conservare i fondi pubblici nelle casse della Bat per celebrare il proprio funerale: «Qualcuno si sta chiedendo in queste ore chi farà le stesse cose che oggi fa la Provincia? Noi non commentiamo ma diciamo solamente che invece di porsi questa domanda tendenziosa e per nulla interessante dal momento che quelle pochissime e fino ad ora infruttuose competenze assegnate dal Governo alle Province non hanno dato risultati se non in termini di spesa corrente con investimenti in infrastrutture pari a zero, i nostri amministratori dovrebbero immediatamente mettersi a fare i conti dei milioni di euro che saranno risparmiati immediatamente perchè chiudendo la provincia nessuno subentrerà alle decine di contratti di locazione stipulati con privati e persino con gli stessi comuni "ricompensati" per i loro servigi al servizio del mostro a tre teste agognante. La maggior parte di quei contratti, a parte quelli per le scuole, quindi, cioè quelli adibiti inutilmente ad ospitare alcuni uffici decentrati in quasi tutti i comuni, saranno immediatamente rescissi con grandissimo dolore per i proprietari ma con grande beneficio per le popolazioni che neanche immaginano la mole di soldi gettati via per uffici che la gente neanche sa dove si trovano perché non ha motivo o necessità di frequentarli neanche.

A tal proposito rileviamo l'astuzia (apparente) dei nostri amministratori che si permettono il lusso di pagare milioni di euro l'anno in locazioni senza mai aver pensato che con quella mole di denaro si sarebbero potuti fare investimenti in immobili che oggi già avrebbero potuto essere proprietà dell'Ente ma questa non è una buona prassi che appartiene alla politica spendacciona che deve invece imboccare incessantemente la macchina privata riconoscente e questa è una routine atavica».