Inizia lo scempio dell’Orto Botanico

I primi teppisti hanno lasciato il segno. E' l'unico orto botanico che abbiamo, non distruggiamolo

venerdì 6 aprile 2012 10.57
A cura di Tommaso Francavilla
Camminando lungo l'assolato viale Marconi, tra alberi in fiore e cacche di cane, non posso non notare lungo il muro perimetrale dell'Orto Botanico, una scritta vergata con spray nero, intitolata "apulia skins – white pride".Nonostante i lavori di completamento dell'orto botanico non siano stati ultimati,con perfetta sincronia, gli stupidi balordi, hanno preso di mira il bianco muro perimetrale della struttura. L'artistica scritta, non dovrebbe essere riconducibile ai writers (graffitari), i quali hanno un loro codice morale, che impedisce di lordare monumenti ed edifici pubblici. La scritta nera su sfondo bianco dovrebbe fare riferimento al sottobosco razzista, espresso dalla scritta "orgoglio bianco" (white pride).
I teppisti saranno orgogliosi d'essere stati i primi ad avere sporcato le mura dell'orto botanico. Li immagino, nascosti vigliaccamente dalla notte, mentre con la bomboletta tracciano le uniche parole in inglese da loro conosciute, a cui sovrappongono il simbolo nazista e anarchico, segno evidente della loro confusione mentale e "politica". I bambocci sgrammaticati, dopo aver fatto conoscere al mondo i loro problemi mentali, saranno tornati alle loro casette, al calduccio delle loro camerette, fieri di avere compiuto questo gesto anticonformista. Chissà se i loro genitori sospettano di avere in casa questi artisti del nulla.

A questo punto , sono necessarie telecamere a circuito chiuso anche per l'orto botanico, dato che a Barletta, c'è tanta voglia di sporcare e copiare questi gesti. Non basteranno gli alti muri perimetrali a tenere a bada la voglia di sporcare, distruggere o rubare gli esemplari di piante contenute nell'orto, purtroppo sarà necessario trasformare un giardino, in un campo di concentramento sorvegliato da videocamere. E' l'unico Orto Botanico che abbiamo, non distruggiamolo.
Orto botanico © Tommaso Francavilla
Orto botanico © Tommaso Francavilla
Orto botanico © Tommaso Francavilla