Il ritorno della Primavera Rossa

Mobilitazione del sindacato dei pensionati SPI CGIL BAT. In difesa delle condizioni di vita dei pensionati italiani

martedì 29 marzo 2011
A cura di Pasquale Diroma
Calda primavera sul fronte sociale. Dopo la manifestazione di protesta dei lavoratori del Pubblico Impiego FP CGIL BAT lo scorso venerdi ad Andria, ora è la volta dello SPI CGIL BAT, sindacato dei pensionati della sesta provincia pugliese. Quattro sono le parole chiave della mobilitazione del sindacato – giustizia sociale, welfare degno di un paese civile, benessere, pensioni per vivere in dignità -, vero preludio allo sciopero generale indetto dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro il prossimo 6 maggio.

La mobilitazione prevede fino alla fine di Marzo, assemblee in tutte le Leghe SPI dei dieci comuni della Provincia BAT; la convocazione dell'Attivo provinciale presso la Camera del Lavoro di Andria il giorno 30 Marzo a partire dalle ore 17; la distribuzione di volantini presso i gazebo e i banchetti sparsi nei mercati e nelle piazze dei dieci comuni della provincia nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 marzo; la partecipazione di delegati dello SPI CGIL alla manifestazione, contro la precarietà del lavoro, dei giovani della CGIL BAT "Giovani non + disposti a tutto" sabato 26 marzo; una serie di incontri con rappresentanti politici e dell'associazionismo locali; la partecipazione dello SPI CGIL alla due giorni di manifestazioni del più grande sindacato italiano in piazza Farnese a Roma il giorno 20 aprile per rivendicare in primo luogo un fisco più giusto, pensioni dignitose e un welfare basato su uguaglianza e giustizia sociale.

Alla base delle iniziative dello SPI CGIL vi è la denuncia del peggioramento delle condizioni dei pensionati italiani – il 65 per cento dei quali è costretto a vivere con meno di 750 euro lordi al mese -, in una situazione economica che vede diminuire progressivamente il potere d'acquisto, crescere l'inflazione e aumentare la tassazione. Molto forte il richiamo del sindacato per non fare passare sotto silenzio la cancellazione da parte del Governo del Fondo Nazionale per la non autosufficienza, che avrebbe azzerato le tutele degli anziani