Gesti di nobiltà in città

Barletta divora se stessa. La nobile arte della devastazione

sabato 1 dicembre 2012
A cura di Tommaso Francavilla
La nobile arte della devastazione è praticata dalle migliori intelligenze di questa città, impegnate con mente e corpo a mettere in atto eroici gesti, davvero inusuali in una ex provincia nevrotica, ex città industriale, ex città a vocazione turistica. Andando in giro per piazze, mi imbatto nella piazzetta di via Porta Reale, nei pressi dell'ex ospedale. La nobiltà barlettana è passata da qui, lasciando segni ai posteri, devastando le fioriere senza più fiori, in cui è rimasta solo la terra, mi meraviglio non si siano portati via anche quella. Immagino quanta fatica fisica e mentale sia stata necessaria per sgretolare le fioriere, e portare via i fiori, forse da regalare alle fidanzate.

Dopo questa piazzetta, passiamo in via Madonna delle Grazie, altra piazzetta, altre fioriere, più grandi, che necessitano di uno sforzo fisico maggiore o di bomba carta, altrimenti la fioriera non cede. Qui, le piante non sono state asportate, forse perché ingombranti e dotate di fastidiosi aculei, a chi si può regalare una pianta grassa dotata di aculei? Non è un gesto poetico e nobile come un fiore rubato.

Le fioriere saranno sostituite, ma a cosa serve sostituire qualcosa che sarà nuovamente devastata? Forse a dare nuovi motivi di svago a nevrotiche menti. Lasciate stare tutto com'è, e se qualche turista, per sbaglio, dovesse passare da Barletta, capirà molte cose di questa città, osservando questi piccoli particolari. Anche queste fioriere rappresentavano un piccolo tentativo di cambiamento e abbellimento della città, che non vuole cambiare, ma divorare se stessa.

Barletta ha solo fame di ingiustizia, e di un pezzo di pizza.
L'arte della devastazione © Mario Sculco
L'arte della devastazione © Mario Sculco
L'arte della devastazione © Mario Sculco
L'arte della devastazione © Mario Sculco
L'arte della devastazione © Mario Sculco