«Galan, così farai scomparire i nostri pescatori», appello del Sindaco Maffei

Il primo cittadino invia una lettera al Ministro delle politiche agricole. «Le nuove regole generano disparità competitiva»

mercoledì 9 giugno 2010
Relativamente all'entrata in vigore del Regolamento Mediterraneo, con il quale la Commissione Europea ha dettato nuove e più restrittive regole in tema di pesca per tutelare alcune specie a rischio, il Sindaco di Barletta, Nicola Maffei, ha indirizzato in data odierna una lettera di sensibilizzazione sull'argomento (che investe l'attività di un settore trainante dell'economia locale), al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Giancarlo Galan.

La medesima comunicazione è stata trasmessa, per conoscenza, al Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro ed al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

Ecco il testo della lettera:

«Sig. Ministro, la nuova disciplina comunitaria che prevede l'allargamento della maglia delle reti utilizzate nella pesca a strascico e le nuove distanze dalla costa da rispettare nell'attività di pesca, adottata da Bruxelles con l'obiettivo di ridurre la pressione sugli stock ittici e favorire il passaggio a sistemi a minor impatto ambientale, ha provocato un aggravamento della nostra marineria già da anni in uno stato di forte sofferenza, creando di fatto i presupposti per far scomparire una categoria di operatori che costituisce il vanto dell'economia portuale dell'Adriatico».

«Le nuove regole varate da Bruxelles, applicate in bacini in cui insistono anche paesi e quindi operatori che non sono obbligati ad osservarle, generano di fatto una situazione di palese disparità competitiva.
Sono pertanto ad invitarLa a farsi garante nel sollecitare la Comunità Europea a dirimere questa contraddizione in essere promuovendo, all'interno di apposita conferenza dei Paesi del Mediterraneo, iniziative tese a favorire i nostri operatori della pesca prevedendo, così come accaduto per le quote latte, il fermo biologico accompagnato da misure di sostegno per fronteggiare i disagi degli operatori».