Festa patronale: critiche e folklore

Caritas come il Comune: «Si evitino gli sperperi di denaro». Ridotte le spese ma garantite le attività “irrinunciabili”

giovedì 11 luglio 2013 20.42
A cura di Paolo Doronzo
L'estate a Barletta non è estate se non si parla della festa patronale. L'evento tradizionale è amato e criticato da molti cittadini barlettani. Alcuni colgono l'occasione per trascorre qualche giorno fuori città, lontani dalla confusione, che inevitabilmente sarà ingenerata durante i tre giorni di festa.

Per molti, invece, si tratta di un irrinunciabile appuntamento con la tradizione, la storia, la cultura barlettana, ritenendo 'delittuosa' la fuga dall'accadimento, importante non solo per il suo valore religioso. Infatti, non si deve dimenticare che i festeggiati sono i protettori amatissimi della città, San Ruggero e la Madonna dello Sterpeto, verso i quali la venerazione è assolutamente parte della cultura barlettana. Anche quest'anno la 'barocca' ricorrenza verrà celebrata i prossimi sabato, domenica e lunedì, dal 13 al 15 luglio con il suo apice la seconda domenica di luglio, come vuole la tradizione. Il programma scandisce gli appuntamenti sacri e profani.

Le critiche però hanno anticipato l'evento: l'Amministrazione comunale, da poco insediatasi ha potuto stanziare 'solo' 30 mila euro «sia pure nei limiti imposti – si legge nel comunicato del 28 giugno scorso - dal regime provvisorio di bilancio e dalle normative di riduzione delle spese», cercando di garantire un sostegno alle attività "qualificanti e irrinunciabili" della festa, pur riferendo la difficile situazione economica delle casse comunali.

Si tratta di un programma più debole rispetto agli altri anni, come di consueto coordinato dal Comitato Feste Patronali, perlomeno in alcuni eventi del folklore, come le luminarie presenti solo nelle vie principali, senza gli eccessivi fasti degli ultimi anni pur criticati da qualcuno. Altra mancanza sarà lo spettacolo piro-musicale al Castello, al quale la cittadinanza si era abituata negli ultimi anni, apprezzandone il risultato. Saranno garantiti i fuochi artificiali la domenica dal braccio di Levante; costante la banda su C.so V. Emanuele, le giostre e le bancarelle.

Le decisioni 'obbligate' dell'Amministrazione, si trovano in linea con quanto espresso da don Francesco De Lucia, direttore della Caritas diocesana, lanciando un appello, lanciato a tutti i comitati delle feste del territorio, a praticare nel segno della "sobrietà e del risparmio", tenendo conto della grave crisi economica-sociale che insiste anche sul territorio, comprese le stesse strutture della Caritas. Anche se la questione varia da quella comunale, il senso è lo stesso: «Si evitino sperperi di denaro», anche per non perdere il valore religioso della festa.