Festa di San Cataldo di Barletta, «ricordo del passato e generazione presente»

Le sofferenze del quartiere più antico di Barletta, tra delinquenza e problematiche sociali

venerdì 30 agosto 2019 11.57
«Sono passati due decenni dall'ultima Festa di San Cataldo nella nostra città, protettore dei lavoratori del mare. Il pensiero è sempre forte per Don Gino Spadaro, ultimo sacerdote a portare in Processione la Statua del Santo, vicino alle tradizioni del quartiere "Marinarello" e non solo.

Dall'ultima volta, difatti, tante cose sono cambiate. Molti protagonisti del passato non ci sono più, lasciando spazio ad altri protagonisti del presente come Francesco Lattanzio e Ruggiero Borraccino, proprietari del motopesca "San Cataldo" che avrà a bordo le effigi di San Cataldo e della Stella Maris, affiancati da altre due imbarcazioni.

Un ricordo, quello del passato, affidato a Don Francesco Fruscio, nuovo Parroco di Sant'Andrea e Arciprete della Cattedrale e rettore della Chiesa di San Cataldo. A lui e a tutti i suoi collaboratori si deve questa "trasmissione della tradizione" dal passato al presente.

San Cataldo ha rappresentato, con la Stella Maris, il fulcro delle vite dei marinai, i quali si sono rivolti a loro in ogni periodo delle loro vite. L'entusiasmo nel Quartiere "Marinarello" è alle stelle. Per quei pochi abitanti che ci sono ancora, sembra essere tornati indietro di decenni, dove, socialmente, si viveva momenti di progresso e di sana devozione. Sembrano essere passati secoli visto il cambiamento della nostra città.

Anche se, il quartiere più antico di Barletta, soffre ancora una volta le piaghe della delinquenza come se fosse un male incurabile per la nostra città, soffre (come tutto il resto della città) l'assenza di lavoro, soffre di tante problematiche sociali. Dobbiamo tornare a guardarci alle spalle, al nostro passato per apprendere la saggezza dei tempi andati e magari comprendere che i nostri genitori e nonni, ci hanno lasciato in mano un patrimonio inestimabile, fatto di tradizioni, che vanno a tessere l'infinita tela della nostra cultura. Ma non solo. Ci hanno lasciato i princìpi di condivisione, solidarietà e amore fraterno. Princìpi che sembrano averci abbandonato.

Princìpi, riassumibili in quello unico della 'Mutua Caritas' che sono riposti in San Cataldo e nella Vergine Maria Stella del Mare, come i nostri nonni ci hanno insegnato».

Giuseppe Schiavone