Ferrara: «Il consiglio comunale? Come un fumetto di Jacovitti»

Il segretario del PD: «Maggioranza coesa nel difendere Cascella»

martedì 3 maggio 2016 11.04
«Se ci fosse stato Benito Jacovitti ad assistere alla seduta del Consiglio Comunale di Sabato scorso, certamente avrebbe realizzato un'altra sua metafora illustrata, con l'evidente "gomitata nei denti" che una Maggioranza incazzata dà a una Minoranza fastidiosa, fatta di una destra in continua emorragia (ultima perdita Piazzolla che diventa indipendente), e di un radicale "pezzo" di un cartello elettorale ormai sbiadito, sul quale non è più leggibile "sinistra unita"». Scrive Franco Ferrara, segretario cittadino del Partito Democratico.

«Certamente l'immancabile salame, anzi due, Jacovitti in questa fase amministrativa li avrebbe disegnati, uno nel residuo della "destra" e l'altro nel residuo della "sinistra radicale" dell'Emiciclo. Aggiungerei anche un "Tapiro" per l'enorme clamore che hanno suscitato a proposito della seduta di Consiglio di Giovedì, andata sotto il numero legale. Semplicemente da ritenere una "prova tecnica di trasmissione", pretesa da "qualcuno" che non era presente all'appello e certamente non è del PD. Avrebbero dovuto leggere la mia nota stampa, in cui preannunciavo pubblicamente la 2^ Convocazione, essendo venuto a conoscenza sia delle assenze reali dei consiglieri e sia, la loro richiesta di tempo per lo studio degli emendamenti presentati 48 ore prima. Qualche arguto osservatore lo aveva capito. Gli emendamenti sono frutto di un attento esame del Bilancio, che non si possono ridurre a "sceneggiate napoletane" o come qualcuno le ha definite da "avanspettacolo". I parolai da perenne campagna elettorale, se non fanno seguire i fatti, stancano e prima di "abbaiare alla luna", devono dimostrare di conoscere come si fanno i conti e come si arriva alla formulazione dei capitoli di spesa che costituiscono il Bilancio di Previsione e per conseguenza derivare gli emendamenti. Non si può demandare all'Ufficio Economico il compito di finanziare un'idea con presunti "avanzi di amministrazione". In un corretto emendamento si deve indicare con la giusta motivazione, i soldi da dove si prendono a dove si spostano e a cosa servono. Ma questo forse non serve saperlo, se la finalità è "l'ammuina"! E poi è lampante, il tuttologo che costruisce ed è credibile, non rimane solo, non viene abbandonato dal suo gruppo! L'anello al naso, qui non ce l'ha nessuno. Questo in contrasto stridente con quella parte di minoranza che nel pieno rispetto della Bassanini (che dà particolare valore "costruttivo" al ruolo della minoranza) ha dimostrato senso di responsabilità, rimanendo in aula così come l'etica e il rispetto politico prevedono, fornendo gli opportuni suggerimenti, senza urlare o abbandonare sbattendo porte, anche se, nel rispetto del proprio ruolo, con giusta dichiarazione di voto ha voluto esprimere il proprio contributo astenendosi o votando in maniera contraria.

Per il PD è necessario ringraziare il Partito Socialista che ha dimostrato di rispettare il Patto collaborativo sottoscritto tra le due forze politiche proprio per la fattiva partecipazione e la critica costruttiva alla discussione dei provvedimenti.

A Bilancio approvato, le nostre opinioni raccolte, parlano di soddisfazione per aver visto una coalizione di maggioranza che finalmente ha dimostrato di avere coesione e gli "attributi" nel difendere Cascella, PD in testa, forte di 9 consiglieri e 3 assessori, costruendogli attorno un muro politico capace di diventare impenetrabile e a cui Cascella dovrebbe guardare con più fiducia. La soddisfazione si esprime anche per l'operato degli "assessori politici" che, contrariamente a quanti scommettevano su deleghe e poltrone, hanno dimostrato la giusta competenza, che ha permesso oltre all'approvazione del "Bilancio Politico" anche l'accoglimento degli emendamenti che il PD invocava come indicatori di una caratterizzazione dello stesso Bilancio: l'acquisto della Centralina Mobile per il monitoraggio dell'aria su tutta la Città e finalmente l'applicazione della Legge 10 sul controllo degli impianti di climatizzazione, da affidare alla Barsa, il cui ritardo applicativo ha già causato danni per mancati introiti al Comune e per i quali sarebbe opportuno indagarne le eventuali responsabilità, da non addebitare certamente alla Politica. Soddisfacente anche l'approvazione che permetterà alla Barsa di cominciare, al proprio interno con un piccolo impianto, a selezionare i rifiuti indifferenziati e di plastica e vetro, operazione che si trasformerà in risparmio economico di conseguenza per il Comune. La Politica che questo PD auspica, deve tornare al controllo dei processi amministrativi, soprattutto all'organizzazione della macchina amministrativa che gran parte della responsabilità sull'inefficienza del Comune ha. Il PD ha già avviato sul tavolo politico, condividendo con Sindaco e coalizione, la riorganizzazione dell'apparato comunale in un vivo e competente confronto e che a breve diventerà soluzione e su cui avremo tanto da dire, senza escludere ruoli e comportamenti»