Dimissioni Villani, Rizzi Francabandiera: «Il silenzio è una forma di rispetto»

Il vicesindaco interviene sulla questione e replica a Damiani

martedì 5 novembre 2013 10.48
La pesante tegola politico-istituzionale delle dimissioni del prof. Ugo Villani, dal suo incarico di assessore nella Giunta Cascella, continua ad alimentare il dibattito pubblico sulle conseguenti fibrillazioni che potrebbero manifestarsi nella maggioranza. Ad intervenire oggi sulla questione, è anche il vicesindaco e assessore alle Politiche Sociali, Anna Rizzi Francabandiera: «Non è nella mia indole scrivere, preferisco più condividere riflessioni, ma alcuni commenti letti sui giornali in questi giorni mi inducono a superare questa ritrosia per rendere chiaro sino in fondo il mio pensiero ed eliminare ogni ombra di dubbio - esordisce il vicesindaco - Quando qualcuno, con cui hai condiviso, anche se per un piccolo tratto della tua vita, decide di andare via, ti senti afflitta. A primo acchito non ne capisci le ragioni, e allora cominci a interrogarti. Inizi a ripensare al momento in cui per la prima volta lo hai incontrato, alla sua stretta di mano e persino a quel grande abbraccio che d'impeto fai a un uomo che hai appena conosciuto e a come quell'incontro aveva permesso a entrambi di entrare in punta di piedi e con rispetto nella vita personale dell'altro. Questo era accaduto sia con il Prof. Ugo Villani, sia con gli alti componenti della Giunta comunale, e ancora tra gli stessi».

«Per questo - aggiunge Rizzi Francabandiera - stento a comprendere come si possa mestare sulle dimissioni di Villani. A volte si perde la grande occasione di tacere. «Il silenzio è una forma di rispetto». Personalmente ho avuto l'onore di conoscere una persona di grande garbo capace di accogliere il dissenso e di interloquire con coloro i quali sostenevano tesi avverse, e mai andare via sbattendo la porta. Le sue dimissioni vanno rispettate perché meditate e riguardose del suo ruolo e della funzione sia di docente sia di amministratore, nella consapevolezza della passione e dello scrupolo con cui ha condotto il suo lavoro. Così come con lo stesso scrupolo e passione è condotto da tutti gli altri amministratori e giammai per fini del solo apparire. È un lavoro che comporta pesanti sacrifici, non solo personali: spesso i tuoi affetti sono privati anche di quel piccolo ritaglio di tempo che gli puoi offrire e di questo ognuno di noi è consapevole e mai pentito».

«Ritengo che la passione con cui stiamo operando e abbiamo tratteggiato questo periodo con il Prof. Ugo Villani sia stato un percorso faticoso, costellato da giudizi insulsi e offensivi per la limpidezza mentale dell'intera Giunta e del sindaco. Come pensare che il nome del Prof. Ugo Villani fosse uno specchietto per le allodole o che in Giunta si respirasse un clima pesante? E perché non pensare che il nostro silenzio fosse si "assordante" ma perché rispettoso verso il travaglio interiore dell'uomo che in quel momento stava compiendo una scelta che avremmo voluto tutti non fosse compiuta? Sarebbe opportuno pensare che ogni componente della giunta, nel momento dell'assunzione della responsabilità, aveva alle spalle una sua vita lavorativa, la sua rispettabilità, la sua affermazione, i suoi obiettivi e che ha dovuto mettere tutto questo da parte, rischiando, un giorno di non ritrovarli così come li aveva lasciati».

«Inviterei pertanto i più maliziosi - conclude il vicesindaco - a riflettere sul fatto che, quando si parla di dimissioni date (o di cui, come abbiamo fatto in Giunta, si chiede il ritiro), prima che di questioni politiche, si parla di uomini e donne in carne e ossa, con i propri sentimenti e i propri problemi, e che come persone vanno sempre rispettate».