Dimensionamento della rete scolastica, «la priorità è preservare le autonomie»

Lettera del dirigente di "Manzoni" e "De Nittis" Alfredo Basile

lunedì 19 gennaio 2015
«Si è molto parlato del Piano di dimensionamento della rete scolastica cittadina, alcune volte con interventi che dimostrano che alcuni poco o nulla sanno del meticoloso lavoro svolto, nello specifico, dall'Amministrazione comunale e, in particolare, dal Sindaco Cascella e dall'Assessore Divincenzo. Numerosi, infatti, sono stati gli incontri con i Dirigenti scolastici delle Scuole di Barletta, volti a trovare la soluzione migliore e più equa, che garantisca la migliore offerta formativa ad alunni e genitori, assecondando, così, un'ampia concertazione di proposte e di idee, che la normativa vigente - occorre sottolineare - non contempla». Così inizia la nota di Alfredo Basile, dirigente scolastico della Scuola Secondaria di 1° Grado "G. De Nittis" e della Scuola Secondaria di 1° Grado "A. Manzoni", che interviene sui dubbi e le variazioni del dimensionamento della rete scolastica a Barletta.

«È appena il caso, pertanto, di conoscere le ragioni che hanno portato responsabilmente la Giunta comunale ad approvare l'ultima proposta inviata alla Regione Puglia, condivisa, nell'incontro del 12 gennaio, da dieci Dirigenti scolastici su undici (ha votato contro solo il collaboratore vicario dell'Istituto Comprensivo "Musti-Dimiccoli"), così come dalle Associazioni dei Genitori e dai Sindacati. La più importante, che ne costituisce il presupposto, riguarda il mantenimento delle undici autonomie scolastiche. Tale condizione garantisce all'utenza la più ampia offerta formativa, la conservazione degli attuali posti di lavoro, la possibilità di usufruire del maggior numero possibile di finanziamenti europei, nazionali e regionali, per il recupero e il potenziamento degli apprendimenti (Progetto "Diritti a Scuola", PON FSE "Competenze per lo sviluppo") e per dotare le Scuole del maggior numero di sussidi didattici e tecnologici (PON FESR "Ambienti per l'apprendimento). Tale scelta, peraltro, sulla base di uno studio accurato sulla consistenza della popolazione scolastica nei prossimi anni, consente di garantire, per un tempo ragionevolmente lungo, la conservazione dell'autonomia da parte di scuole che storicamente hanno sempre rappresentato e rappresentano riferimenti certi per la formazione della classe dirigente di questa Città.

Il conseguimento di tale obiettivo passa per lo scorporamento dall'Istituto Comprensivo "Mennea" delle due Sezioni di Scuola Secondaria di Primo Grado, con la conseguente assegnazione delle stesse alla "Baldacchini", e l'attribuzione alla "Moro" delle due Sezioni di Scuola Secondaria di Primo Grado allocate nel plesso di Via Mura del Carmine, appartenenti all'Istituto Comprensivo "Musti-Dimiccoli". Un semplice cambio di Dirigenza scolastica per alunni e docenti coinvolti, ma nulla di più. D'altronde, tale opzione scongiura la presenza, in un raggio di soli cinquanta metri, di ben due Istituti Comprensivi, il "Mennea" e quello, a costituirsi, formato dalla Scuola Primaria di Via Rossini e dalla Scuola Secondaria di Primo Grado "Baldacchini". Non entro qui nel merito di considerazioni riguardanti il senso di Istituti Comprensivi con un numero di sezioni di Scuola Primaria e di Scuola Secondaria di Primo Grado totalmente squilibrato (nove a due nel caso del "Mennea"), né di osservazioni riguardanti l'attuale condizione dell'edilizia scolastica, non adeguata a garantire la convivenza di alunni e studenti dai cinque ai tredici anni. Ne ho già parlato, congiuntamente ad altri colleghi, in un precedente intervento. Mi preme, piuttosto, sottolineare e apprezzare la sofferta e scrupolosa ricerca, da parte del Sindaco, dell'Assessore, dei Dirigenti scolastici, delle Associazioni dei Genitori e dei Sindacati, della migliore soluzione possibile da portare all'attenzione della Regione.

S'invita, pertanto, l'Amministrazione Regionale a tenere in debita considerazione la proposta di dimensionamento della rete scolastica di questa Città, frutto di un confronto democratico, condotto con responsabilità e curvato alle reali esigenze cittadine. Altre opzioni sostenibili non ce ne sono, a meno di non ipotizzare, con soluzioni raffazzonate dell'ultim'ora, una drastica riduzione delle autonomie e la costituzione di istituti comprensivi iperdimensionati, con conseguente significativo affievolimento della qualità del servizio scolastico».