Dal 1980 arriva la variante "fantasma" e i suoi miraggi

L'imprenditore Aldo Musti contro gli "incantesimi" della burocrazia

mercoledì 20 settembre 2017
Secondo la mitologia celtica, Morgana era una fata che induceva nei marinai visioni di fantastici castelli in aria o in terra per attirarli e quindi condurli a morte. Da qui, il c.d. fenomeno della Fata Morgana: un miraggio che inganna l'osservatore, convincendolo dell'esistenza all'orizzonte di oggetti inesistenti e deformati (Wikipedia).

Alla Fata Morgana, ed ai suoi incantesimi, viene da pensare, analizzando l'incredibile vicenda della "variante fantasma" del 1980, che oggi qualunque cittadino di Barletta può conoscere dopo che, finalmente, all'esito di un grappolo di miei ricorsi al T.A.R., il Comune, obtorto collo, è stato costretto a pubblicarne, qualche giorno fa, la tormentata storia sul sito ufficiale dell'ente. Cercherò di riassumere.

Nel 1979, con delibera n. 8614, la Regione Puglia approvava definitivamente la variante della zona merceologica di Barletta. L'approvazione della variante arrivava dopo un lungo iter, nel quale la Regione aveva perentoriamente bocciato una proposta di percorso alternativo di via dei Muratori, ritenendola estranea all'interesse pubblico.

Se non che, passano pochi mesi, ed il Consiglio comunale di Barletta – con delibera n. 415/1980 – adotta una nuova variante, che modifica il tracciato stradale di via dei Muratori. Una modifica di poco conto, ma non trascurabile. Una modifica che però ricalca il percorso clamorosamente bocciato dalla Regione Puglia solo pochi mesi prima, perché considerato di interesse privato.

A questo punto entra in scena Morgana, e la delibera n. 415/80 diventa un miraggio, imprendibile ma irresistibile. La delibera non viene mai inviata in Regione per l'approvazione definitiva. Essa, pertanto, è come se non esistesse (ci sarebbero le c.d. misure di salvaguardia, ma non c'entrano in questo caso ed è un discorso che ci porterebbe lontano), e, tuttavia, gli uffici comunali, vittima del miraggio, si comportano come se invece esistesse. Tanto che sulla base di tale delibera, vengono rilasciate concessioni edilizie che autorizzano i privati a realizzare il tracciato stradale di via dei Muratori in difformità al tracciato vigente, ma in conformità al nuovo percorso mai approvato dalla Regione, anzi, bocciato dalla Regione poco tempo prima per le note ragioni. Finché, come tutti i miraggi che si rispettano, la delibera n. 415/80 misteriosamente svanisce. Di essa si smarrisce l'originale e non vi sono copie; è rimasta solo l'eco in qualche atto comunale. Per il resto, buio assoluto.

Questa vecchia storiella – che si aggiunge alla misteriosa scomparsa delle tavole originali della variante adottata nel 2000, ed all'invio in Regione di tavole grafiche evidentemente diverse da quelle adottate dal Comune – mi sembra utile per comprendere quali dinamiche e quali torsioni attraversano l'adozione di un nuovo strumento urbanistico, e la necessità che ogni momento, anche quello apparentemente meno importante, di questo delicato procedimento avvenga alla luce del sole, senza che il cittadino debba chiedere di sapere. Ed anche che ogni decisione che riguarda il territorio comunale, cioè il nostro territorio, di tutti noi, debba essere sempre trasparente ed orientata all'interesse pubblico.