Da Villani a Chieppa, Cascella è già al secondo interim. Qual è il futuro?

C'è ancora acqua per navigare?

mercoledì 12 febbraio 2014 00.30
A cura di Edoardo Centonze
Con la formalizzazione delle dimissioni dell'assessore Chieppa avvenuta ieri, il sindaco Cascella assume ora (già per la seconda volta, nel giro di tre mesi) l'interim delle deleghe lasciate dall'assessore in uscita. Così era avvenuto ad inizio novembre, dopo l'addio del prof. Villani, con l'assunzione delle deleghe alla Trasparenza e Partecipazione, Legalità - Polizia Municipale e Protezione Civile, e Avvocatura comunale. Così è avvenuto ieri, dopo l'addio di Chieppa, con l'assunzione delle deleghe al Bilancio e Programmazione finanziaria, Tributi, e Società partecipate.

Quest'ultimo interim di deleghe è motivato, secondo il comunicato ufficiale del Comune, dal "consentire lo sviluppo delle interlocuzioni politiche necessarie a rafforzare il percorso di fiducia, nei termini richiesti dal Coordinamento provinciale Scelta Civica - cioè finalizzato alla "ricomposizione dell'esecutivo" - (..) mentre l'interim della delega alle Società partecipate sarà attribuita a un assessore che, per le competenze attualmente esercitate, abbia condiviso l'istruttoria e la gestione del relativo dossier".

"Motivi personali e professionali - ha scritto Chieppa a Cascella, nella lettera di dimissioni - mi inducono, mio malgrado, in questo particolare momento della vita amministrativa e politica della nostra città, a mettere nelle tue mani la delega alle politiche economiche e finanziarie e alle società partecipate, quindi a dimettermi dal suddetto incarico. Nella certezza di aver assolto con scrupolo e dinamismo ogni atto compiuto all'interno della giunta esprimo la mia vicinanza e la mia attenzione alla amministrazione da Te retta". "Proprio per il carattere delle dimissioni - aggiunge il comunicato del Comune - che investono i rapporti interni e l'autonomia di una forza politica della coalizione, il sindaco Cascella ha ritenuto di doverle accogliere". Il Sindaco - è ancora precisato - in un incontro diretto e personale, ha chiesto e ricevuto dal dott. Chieppa la piena disponibilità a continuare a offrire sostegno e ogni utile contributo allo sviluppo dell'attività amministrativa": cioè un risvolto simile a quello dato per la conclusione dell'esperienza politico-istituzionale di Villani.

Qual è adesso il futuro dell'amministrazione Cascella? «Ho lanciato qui in Consiglio comunale una proposta - aveva ribadito lunedì Cascella ai nostri microfoni - spero mi sia data una risposta». La proposta era stata: «I Partiti propongano nomi, esperienze, per portare avanti questa amministrazione - con la puntualizzazione - Indietro non si torna». Nessuna risposta però è arrivata dai partiti nel corso della seduta consiliare. Un mutismo di facciata, quello delle forze politiche di maggioranza nel corso del dibattito sulle linee programmatiche, che non è certo stato un segno di vera politica, ma è anzi apparso come l'amara sensazione di un passato politico (e delle sue collaudate squallide abitudini) ritornato come se nulla fosse.

L'impasse attuale dell'amministrazione Cascella si manifesta contemporaneamente a quella del governo Letta, guarda caso lo stesso che ad aprile dello scorso anno, nella veste allora di vicesegretario PD, lanciò ufficialmente a Barletta la candidatura di Cascella a sindaco. Come se ne esce? Per i partiti la risposta è il rimpasto, per il sindaco non è accettabile la messa in discussione della struttura della Giunta, che equivale a mettere in discussione il sindaco stesso. «Questa Giunta è stata definita, sin dal momento della presentazione al Consiglio comunale, "giunta politica, non partitica" - ha ricordato Cascella nel suo intervento in Consiglio - Chiedemmo alle forze della coalizione di maggioranza di concorrere sul piano della pari dignità al governo cittadino insieme a significative espressioni della società civile in grado di offrire specifici contributi alla formazione dell'interesse generale. (..) E' possibile che un tale amalgama non sia ben riuscito, anzi per primo sono consapevole dei limiti della nostra azione rispetto alle attese e ai bisogni della città. Ma dubito, sinceramente, che la soluzione ai problemi da affrontare sia nel ritorno al passato, perché sono proprio i guasti provocati da certi metodi del tempo andato a zavorrare l'attività tanto della Giunta quanto del Consiglio».

«Ci troviamo a navigare in mare aperto ma non a vista - ha detto lunedì Cascella in conclusione - ». Ma la domanda che oggi la città porge alla politica è: c'è ancora acqua per navigare?