Crollo in via Roma, Quarto: «occorre attuare piani di recupero del centro storico»
«Si devono privilegiare piani di recupero dei centri storici rispetto a sostituzioni edilizie e a nuovi piani di espansione urbana»
venerdì 5 ottobre 2018
10.47
«In questo intervento voglio riportare la nostra memoria ad un tragico evento di cui ieri ricorreva il settimo anniversario. Alle ore 12.21 del 3 ottobre 2011 un drammatico crollo di una palazzina scosse il centro urbano di Barletta, coinvolgendo emotivamente l'intera Italia. Maria Cinquepalmi, Antonella Zaza, Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro e Tina Ceci, quattro giovanissime lavoratrici di un opificio posto al piano terra della palazzina e la figlia quattordicenne del titolare del laboratorio, rimasero sepolte sotto le macerie del crollo, perdendo la vita. A loro il nostro ricordo, ai loro cari il nostro rinnovato cordoglio - scrive in un comunicato il senatore Ruggiero Quarto».
«Altre due donne - procede Quarto -, di cui una al quinto mese di gravidanza, furono invece estratte vive dalle macerie, con un'ardita, commovente e memorabile impresa dei Vigili del Fuoco, dei quali essere sempre fieri. Come acclarato dai giudizi penali, fino alla recente sentenza del grado di appello, le cause del tragico disastro sarebbero dovute a varie imperizie nei lavori che si stavano eseguendo accanto al palazzo crollato, per demolizione e ricostruzione di un edificio. Eppure, erano stati avvertiti e denunciati vistosi segni premonitori! È incredibile che, nell'epoca in cui riusciamo a misurare spostamenti millimetrici tra i continenti, non siano state eseguite tutte quelle collaudate indagini del caso!
Le cause indirette del crollo, non giudicabili da processi penali, ma censurabili da un punto di vista sociale, culturale e politico, sono da imputare ad una frequente pessima gestione dell'edilizia urbana. Squarciare un agglomerato urbano vecchio di oltre un secolo è un'operazione sempre pericolosa. Meglio la salvaguardia, a beneficio della sicurezza e della conservazione del patrimonio edilizio storico-architettonico di pregio. Si devono privilegiare piani di recupero dei centri storici rispetto a sostituzioni edilizie e a nuovi piani di espansione urbana. Il degrado del centro storico è anche frutto delle spropositate colate di cemento periferiche, che coagulano deleteri interessi intrecciati e consumano scelleratamente suolo. E fermare il consumo di suolo, rilanciando il patrimonio edilizio esistente e favorendo programmi di rigenerazione urbana è un imperativo del nostro Contratto per il Governo del Cambiamento! Onore alle vittime e siano esse un monito estremo per scongiurare altre simili tragedie!»
«Altre due donne - procede Quarto -, di cui una al quinto mese di gravidanza, furono invece estratte vive dalle macerie, con un'ardita, commovente e memorabile impresa dei Vigili del Fuoco, dei quali essere sempre fieri. Come acclarato dai giudizi penali, fino alla recente sentenza del grado di appello, le cause del tragico disastro sarebbero dovute a varie imperizie nei lavori che si stavano eseguendo accanto al palazzo crollato, per demolizione e ricostruzione di un edificio. Eppure, erano stati avvertiti e denunciati vistosi segni premonitori! È incredibile che, nell'epoca in cui riusciamo a misurare spostamenti millimetrici tra i continenti, non siano state eseguite tutte quelle collaudate indagini del caso!
Le cause indirette del crollo, non giudicabili da processi penali, ma censurabili da un punto di vista sociale, culturale e politico, sono da imputare ad una frequente pessima gestione dell'edilizia urbana. Squarciare un agglomerato urbano vecchio di oltre un secolo è un'operazione sempre pericolosa. Meglio la salvaguardia, a beneficio della sicurezza e della conservazione del patrimonio edilizio storico-architettonico di pregio. Si devono privilegiare piani di recupero dei centri storici rispetto a sostituzioni edilizie e a nuovi piani di espansione urbana. Il degrado del centro storico è anche frutto delle spropositate colate di cemento periferiche, che coagulano deleteri interessi intrecciati e consumano scelleratamente suolo. E fermare il consumo di suolo, rilanciando il patrimonio edilizio esistente e favorendo programmi di rigenerazione urbana è un imperativo del nostro Contratto per il Governo del Cambiamento! Onore alle vittime e siano esse un monito estremo per scongiurare altre simili tragedie!»