Caso Avis Barletta, Narracci: «Nessuno sfratto, solo una riorganizzazione degli spazi»

Il direttore generale risponde alle lamentele degli ultimi giorni

martedì 28 luglio 2015
Nei giorni scorsi ha suscitato un inaspettato clamore la decisione della Direzione della Asl Bt di riorganizzare gli spazi della sede distrettuale di piazza Umberto I a Barletta che ospitano le sedi sociali di diverse associazioni di volontariato, tra le quali l'Avis. «La Asl sta infatti procedendo a una riorganizzazione dei propri spazi - si legge nel comunicato diffuso dalla stessa Asl in risposta alla polemica emersa in questi giorni sul presunto "sfratto" della Avis Barletta dalla sua sede - per garantire ai servizi di assistenza territoriali luoghi consoni alla erogazioni di prestazioni sanitarie: è il caso, per esempio, del servizio di pneumotisiologia e della farmacia territoriale. Per questo, e in considerazione della impossibilità a prendere in locazione altri luoghi per le restrizioni normative regionali in materia, le associazioni di volontariato al momento presenti nella struttura dell'ex ospedale di Barletta (Aido, Alba, Avis, Bat Cuore, Cross e Fratres) sono state invitate a riposizionarsi in spazi che l'Azienda ha messo loro a disposizione per poter riutilizzare alcuni luoghi che i tecnici hanno ritenuto idonei alla erogazione di prestazioni sanitarie (è il caso dei luoghi che hanno ospitato la sede sociale dell'Avis).

"Abbiamo coinvolto tutte le associazioni presenti a Barletta – dice Ottavio Narracci, Direttore Generale Asl Bt – la direzione amministrativa aziendale ha reso tutti partecipi della necessità di riorganizzare gli spazi a vantaggio degli utenti. Abbiamo anche chiesto alle associazioni di collaborare tra di loro per ridefinire la propria presenza nelle nostre sede e all'Avis è stata offerta la possibilità di utilizzare la sede che fino ad oggi ha ospitato l'associazione Cross che si sposterà in altri luoghi. Ci rendiamo conto che si tratta di luoghi più piccoli, ma nessuno è stato "sfrattato". Abbiamo semplicemente chiesto di ridimensionare la propria sede sociale. Facciamo i conti con la necessità di garantire spazi adeguati a diversi servizi aziendali di assistenza che in questo momento non possono contare su luoghi consoni e dobbiamo riorganizzare i luoghi che abbiamo a disposizione. La stessa valutazione, rispetto all'uso degli spazi aziendali, è in corso su tutto il territorio. Ci siamo aperti al confronto e abbiamo ampiamente rappresentato le nostre necessità. Per questo ci auguriamo che il rapporto di collaborazione con l'Avis e con tutte le atre associazioni che ospitiamo nelle nostre sedi possa continuare serenamente".