Caos aule al "Garrone", studenti in fermento ai piedi del "Curci"

Ventola: «Se fossi studente sarei tra loro, domani prenderemo possesso delle aule» ma resta la divisione

venerdì 26 settembre 2014 17.33
A cura di Luca Guerra
Pomeriggio complicato intorno alle 16 su Corso Vittorio Emanuele, ai piedi del teatro comunale "Curci". In concomitanza con la presentazione ufficiale del Bilancio Sociale di fine mandato della Provincia, gli studenti dell'istituto "Garrone" hanno inscenato un sit-in di protesta alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Barletta Pasquale Cascella e del presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani Francesco Ventola: sul tavolo la questione, con cui ormai la popolazione studentesca convive da quattro anni, della mancanza cronica di aule del Garrone. Una storia tornata alla ribalta da una settimana, tra denunce, ammissioni di colpa dalla Bat e allarmi lanciati dal Comune.

Dopo l'iniziale delibera che prevedeva l'affidamento dell'intero plesso intitolato ad Enrico Fermi all'Istituto "Garrone" per soddisfare la necessità di 20 aule in più, questa posizione è stata ritrattata, virando su una soluzione che sa di contentino. La nuova suddivisione prevedrebbe la dislocazione di 16 classi del "Garrone" in otto aule del "Cassandro" e in altrettante del "Nervi", modificando solo parzialmente, di fatto, quanto già si verificava lo scorso anno. Gli studenti del "Garrone", infatti, secondo la nuova proposta, occuperebbero le 10 aule già a loro destinate durante lo scorso anno scolastico, a cui andranno ad aggiungersi altre sei (tre nel "Cassandro" e tre nel "Nervi"), immediatamente attigue alle altre. La nuova sistemazione andrebbe anche a bypassare il problema legato agli ingressi, visto che la presenza della processionaria aveva provocato diversi disturbi a studenti del "Garrone" durante lo scorso anno.

Provvedimenti non graditi agli studenti e ai loro rappresentanti, oggi protagonisti di un serrato confronto con Ventola: «Se fossi tra i ragazzi protesterei con loro. E' un disagio, nessuno lo discute, sono io il primo a dirlo. Se in questo momento può essere sufficiente andare tutti insieme a vedere queste 16 aule, oggi o domani mattina, va bene. La mia provincia è quella che immaginano i cittadini, al primo posto ci sono loro e i loro bisogni. Ci sono difficoltà di coordinamento tra insegnanti e dirigenti. Chi avrebbe dovuto risolvere i problemi avrebbe dovuto farlo da tempo: oggi non è la provincia Barletta-Andria-Trani a dover deliberare per una scuola che non è completata».

La questione va avanti da quattro anni, hanno spiegato a gran voce gli studenti-circa 250- parlando di "tradimento verso gli studi", lamentando il fiume di parole vissuto da anni: «Le 10 aule diventano 16-ha spiegato Ventola-oggi la soluzione migliore non c'è: non c'è un edificio pronto ad ospitare tutti i ragazzi. Io posso certificare che le aule ci sono: se volete domani mattina alle 8.30 io sarò davanti al "Nervi-Cassandro" per prendere possesso delle aule. C'è sempre la necessità di migliorare. A malincuore, per ora, farete di necessità virtù, confermando la divisione dello scorso anno. Gli accorpamenti sono programmabili solo per l'anno prossimo». Di certo non c'è una soluzione immediata all'aumento di iscritti al "Garrone": probabilmente, in questo caso più che mai, vale il detto "prevenire è meglio che curare". Le aule quindi ci sarebbero, resta da verificare la presenza dei servizi necessari collaterali, vedi servizi igienici, un locale per i docenti e per gli alunni diversamente abili. La storia continua….
(Twitter: @GuerraLuca88)
Caos-aule, la protesta degli studenti del "Garrone" ai piedi del "Curci" © Luca Guerra
Caos-aule, la protesta degli studenti del "Garrone" ai piedi del "Curci" © Luca Guerra
Caos-aule, la protesta degli studenti del "Garrone" ai piedi del "Curci" © Luca Guerra
Caos-aule, la protesta degli studenti del "Garrone" ai piedi del "Curci" © Luca Guerra
Caos-aule, la protesta degli studenti del "Garrone" ai piedi del "Curci" © Luca Guerra
Caos-aule, la protesta degli studenti del "Garrone" ai piedi del "Curci" © Mario Sculco
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