Cannito non riparte: adesso c'è una giunta, ma a Barletta manca una maggioranza

Nel consiglio comunale di ieri ha fatto ingresso la nuova giunta e due nuovi consiglieri, ma la seduta era deserta

giovedì 23 settembre 2021
A cura di Cosimo Giuseppe Pastore
Cambiare per restare come prima e forse anche peggio di prima. Un azzeramento di giunta, nuove nomine e la redistribuzione degli incarichi tra gli assessori confermati non sono stati sufficienti al sindaco di Barletta Cosimo Cannito per costruire le basi di quello che lui stesso aveva definito "un rilancio dell'azione amministrativa".

Tutt'altro. Il consiglio comunale convocato nel pomeriggio di ieri è stato sciolto per mancanza del numero legale e non ha potuto neanche procedere a ratificare il subentro dei nuovi arrivati tra i banchi del consiglio. Con gli incarichi assessorili affidati ai consiglieri Ruggiero Marzocca e Salvatore Lionetti, infatti, sono subentrati i primi dei non eletti delle loro liste: si tratta di Giuseppe Dibenedetto (per la lista Cannito sindaco) e di Giorgio Di Lernia (per la lista Barletta Attiva).
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Una maggioranza ancora non c'è. Il sindaco ne era consapevole, tanto da averlo ammesso in un video fiume postato qualche giorno fa sul suo profilo Facebook. Ciò nonostante, ha ugualmente proceduto alla formazione di una giunta comunale che tra le novità vede solo il nome di Elisa Anna Maria Spera, indicata dal consigliere del Gruppo Misto Flavio Basile, dei consiglieri cessati Marzocca e Lionetti e del commissario provinciale di Forza Italia Marcello Lanotte che però una novità non è. Lanotte, infatti, ha già ricoperto il ruolo di vicesindaco nell'esecutivo Cannito fino al 2020, quando ha deciso di dimettersi per candidarsi alla elezioni regionali.
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella
Consiglio comunale del 22 settembre 2021 © Ida Vinella

Assenze preannunciate e richieste di dimissioni

Il risultato, ad ogni modo, non cambia: l'azione amministrativa stenta a ripartire e continua a dipendere dall'inerzia politica. Un'aula semi deserta, con appena 15 consiglieri ad aprire i lavori poi sospesi e dopo interrotti perché rimasti solo in 11 a sedere tra i banchi dell'assise cittadina.

Durante la giornata si sono susseguite richieste di dimissioni e nette prese di distanza dall'amministrazione che lasciavano presagire l'esito del consiglio comunale. A comunicare in anticipo l'assenza dalla seduta consiliare sono stati gli ex consiglieri di maggioranza, adesso confluiti nel gruppo Cantiere Barletta che hanno invitato «il sindaco a fare un passo indietro, rassegnando le dimissioni - si legge nella loro nota - come ultimo atto di un percorso che nel tempo si è rivelato completamente diverso da quello iniziale al quale noi per primi avevamo aderito».
Anche Giuseppe Dipaola ha, finalmente, chiarito la sua posizione: «Prendo le distanze - ha scritto - da questa amministrazione. Non era questo il fine che ci eravamo posti all'inizio del mandato e per risolvere questa crisi credo sia necessario che il sindaco prenda atto della realtà e con atto di coraggio si dimetta». Tra le opposizioni solo i consiglieri del Movimento 5 stelle si sono presentati in aula.

I colleghi di Coalizione civica, invece, hanno anticipato l'arrivo di «una mozione di sfiducia in modo che con il voto del Consiglio Comunale si sancisca definitivamente la fine di questa sindacatura». Del Partito democratico, infine, era presente solo Ruggiero Mennea, mentre i restanti quattro consiglieri hanno preferito non presentarsi: «Il sindaco Cannito non può trascinare anche noi nel suo fallimento - hanno detto - Al sindaco non resta che rassegnare le dimissioni». Intanto, il Consiglio comunale è stato riconvocato per il 29 settembre, ma la ricomposizione di una maggioranza sembra ancora lontana.