Caffè amaro tra Bartolo Tatò e Giuseppe Dipaola

Nel bar Vertigò di piazza Federico di Svevia a Barletta, forte divaricazione politica tra i candidati sindaci in pectore

giovedì 27 gennaio 2011
A cura di Michele Sarcinelli
Non c'è stata comune ragionevolezza nel corso del mattutino incontro tra l'imprenditore Bartolo Tatò, giubilato candidato sindaco da una fetta di Centrodestra, e il caparbio senatore Giuseppe Dipaola. L'incollamento seppur forzoso, primo tentativo di mediazione politica dell'Industriale-candidato, nulla ha potuto rispetto all'orgogliosa barlettanità del commercialista. Chiariamo che nessuna lusinga è scivolata tra la tazzina di caffè e la zuccheriera elegantemente preparata dal bar Vertigò. Nessun concambio, nessun arbitraggio futuro si è fuso con il complicato ragionamento di avvicinamento , sia ben chiaro. E' solo in gioco la credibilità politica di Dipaola e "Alleanza per Barletta". Ma non solo.

Il consigliere comunale ed ex senatore ha, ancora una volta, esemplificato le sue ragioni politiche-amministrative a Bartolo Tatò. Le convinzioni di Dipaola sono squisitamente indirizzate alla immediata salvaguardia della città e fedeli alle improcrastinabili esigenze dei cittadini dimenticati in più di una occasione da una amministrazione sorda ai suoi reclami. Esagerando nella interpretazione del colloquio tra i due, è stato Dipaola quasi a invogliare ad un ripensamento il candidato del Centrodestra Tatò, rappresentandogli la reale debolezza delle liste del Pdl.

Insomma si sta rivelando un boomerang l'intento, ora sappiamo, di quest'ultima impossibile ricucitura, forse mancanza di un fair-play disconosciuto al Centrodestra che troppo velleitariamente ha pensato che Dipaola fosse tenera preda delle obsolete lusinghe politiche. Orgoglio e faccia il senatore non le perderà in ogni caso. I quartieri più antichi della città, quelli storici gli interdirebbero un qualsivoglia futuro, solo ultimo quello politico. Bartolo Tatò ha compiuto il suo dovere di possibile manager di questa città offesa più che altro da una immane confusione.

Il commento vuole che non avrebbe dovuto essere lui ad esporsi alla prima cocente sconfitta politica. Il futuro? Mbè quello fa miracoli, potrebbe anche smentire questa sottoscritta interpretazione di Barlettalife. L'unico possibile appiglio al caffè non solo amaro ma tiepido, potrebbe riguardare un eventuale ballottaggio. Lì ci sarà da ridere. La discussione rimarrà però serissima, proprio mentre il nostro pezzo va in onda. In corso Vittorio Emanuele Tatò riferirà al Centrodestra ansioso. Chiederà ancora pausa di riflessione?